Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile Direttore,
le scriviamo con il cuore sopraffatto ancora dalle emozioni di gioia. In effetti, avremmo voluto essere in grado d’inviare questa nostra presso di Voi già nei giorni scorsi, ma è stato troppo complesso e difficile mettere in fila ed in ordine sentimenti e sensazioni.
Lo scorso anno io e mia moglie abbiamo preso la decisione di farci disponibili all’adozione di un minore. Dopo alcune difficoltà nella ricerca di una gravidanza, abbiamo ritenuto che questa potesse essere, per noi, una scelta di vita consapevole e fortemente voluta. Tuttavia, eravamo impauriti. Parlando con altre persone, alla ricerca di consigli, e confrontandoci anche con alcuni professionisti, ci era stato paventato un percorso in salita. Temevamo le difficoltà burocratiche e psicologiche, lo scombussolamento del finire sotto la lente d’ingrandimento.
Questa lettera vuole invece essere un piccolo messaggio di speranza. In un momento di fragilità ed insicurezza abbiamo avuto l’occasione e la fortuna di essere seguiti in questo percorso da uno staff professionale, sensibile, capace ed empatico. Vogliamo, in particolare, ringraziare per esserci state accanto ed averci guidato, l’assistente sociale Claudia Supertino e la dottoressa Antonella Tesio, responsabili dell’affidamento ed adozione familiare di minori nell’equipe del Consorzio Monviso Solidale.
Dopo aver concluso l’iter della domanda, in pochi giorni la nostra vita è cambiata. Siamo stati abbinati ad un piccolo angelo, un maschietto. Oggi lui è con noi da circa due settimane; la sua presenza è il nostro miracolo e la gioia più grande. Attorno a lui, tutta la nostra grande famiglia lo ha circondato di amore, e così i tanti amici e le molte persone della nostra comunità locale della Valle Bronda.
Forse, semplicemente, lui stava aspettando noi e noi lui. Perché dal primo momento nel quale i nostri occhi si sono incrociati coi suoi, dal primo istante nel quale la sua manina si è stretta attorno alle nostre dita, le sue labbra si sono schiuse in un sorriso ascoltando le nostre voci, tutto è stato diverso. Noi siamo diventati papà e mamma, ed ogni cosa nel mondo ha trovato il suo posto e la sua ragione.
Diventare genitori di un figlio adottato, riteniamo, sia qualcosa di veramente forte, un’emozione difficile da descrivere a parole. In un certo senso, è come esserlo per due volte : la vita che hai in braccio è stata tanto voluta e desiderata che è come se la si cullasse da tanto tempo, con infinite speranze e attese. Io e mia moglie, semplicemente vogliamo portare la nostra esperienza felice alla conoscenza di tutte quelle tante coppie che hanno vissuto o stanno vivendo la nostra esperienza: non abbiate paura e non perdete la fiducia. Sul vostro percorso troverete persone in grado di indicarvi il percorso anche quando avrete paura, anche quando vi sentirete persi. Se la nostra famiglia oggi esiste, è anche grazie a loro.
Paolo Radosta
Margherita Silvana Sorrentino