Un modello che fa scuola al territorio. Così è stata definita la Casa della Salute di Verzuolo, inaugurata oggi, giovedì 13 febbraio, dall’Amministrazione comunale insieme all’Asl Cn1, ad alcuni sindaci ed amministratori del territorio e alla Regione rappresentata dall’assessore alla sanità Luigi Icardi e dal consigliere Paolo Demarchi. Ubicata in piazza Willy Burgo 4 oltre ad essere la sede di riferimento per l'équipe di Medicina Generale della Valle Varaita e della pianura saluzzese ospita il servizio infermieristico, il Consultorio familiare, gli ambulatori di cinque medici di medicina generale e di un pediatra di libera scelta, il Consorzio Monviso Solidale, i servizi veterinari dell’Asl e il punto di raccolta sangue accreditato dell’Avis.
"Una giornata importante per Verzuolo – ha detto Giancarlo Panero, sindaco di Verzuolo -: l’apertura e il riconoscimento regionale sono la conseguenza della riforma sanitaria del ’78 e dell’impegno di tutti gli Amministratori comunali". "Con l’iniziativa di oggi usciamo dal contesto locale e lavoriamo per la comunità civile nell’ottica del benvivere – prosegue -. Affinché il progetto funzioni è necessario intervenire sul sistema trasporti del Saluzzese e sul problema del trasferimento delle risorse che accomuna Comuni e Asl Cn1".
"È il coronamento di un sogno, la strutturazione di un modello – ha spiegato Salvatore Brugaletta, direttore generale dell’Asl Cn1 -. La casa della Salute di Verzuolo è il punto nodale all’interno di una rete che copre tutta la Valle Varaita per un totale di quasi 20mila abitanti".
Sottolineano l’importanza della struttura che funge da filtro all’ospedale riducendo i costi e migliorando prestazioni e servizi i numeri snocciolati da Gabriele Ghigo, direttore del distretto sanitario di Saluzzo. "Il centro prelievi ne conta 100 ogni settimana ed è operativo tutti i giorni – ha detto -. Sono 400 le persone prese in carico a domicilio ogni anno oltre ad essere presenti medici 5 giorni su 5, consultorio e pediatria".
Durante l’inaugurazione rimarcato più volte il ruolo fondamentale del Consorzio Monviso Solidale. "Nel 1957 il Cuneese fu lungimirante nell’unire 58 Comuni, strutturandoli in corrispondenza dei distretti Asl – ha detto Giuseppe Migliaccio, direttore generale del Consorzio -. La Casa della Salute è la sede dove questa integrazione si estrinseca in modo eccellente. Lavoriamo per potenziare il processo di curare le persone presso il loro domicilio".
Anche Giuseppe Noto, direttore sanitario dell’Asl Cn1 ha sottolineato come sia essenziale lavorare in ottica di prevenzione, migliorare l’utilizzo dei servizi e l’accessibilità, imparando a convivere con le malattie croniche oggi in crescita.
A concludere la mattinata l’assessore regionale Luigi Icardi. "Condivido totalmente tutto quanto detto – ha dichiarato -: dobbiamo passare da una cultura ospedalocentrica ad una cultura sul territorio, potenziando sì i pronto soccorso, ma soprattutto strutture come questa per costruire una solida rete di continuità assistenziale sul territorio". "In Regione troverete sempre le porte aperte per andare avanti – ha aggiunto -. Sulla questione della ripartizione dei fondi è evidente come la provincia di Cuneo, seppur virtuosa, sia stata penalizzata: cercheremo di porre rimedio anche se non sarà facile".