L’Unione Montana Valle Varaita ha sottoscritto il manifesto per l’agroecologia del Living Lab valle Varaita, nato nell’ambito del progetto europeo “Agroecology for Europe” portato avanti dal gruppo di agroecologia dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e dall’associazione il Limone Lunare. La firma è avvenuta sabato 9 luglio a Melle, nell’ambito del microfestival “Riscopriamo le nostre terre perdute”, e rappresenta la conclusione di un percorso iniziato mesi fa, quando l’Unione ha iniziato a seguire questo processo di crescita territoriale, e l'avvio di un ulteriore momento di condivisione di dinamiche virtuose.
"Con la firma del Manifesto l'Unione riconosce il grande potenziale delle terre alte – ha detto la consigliera Stefania Dalmasso, presente alla firma insieme ai consiglieri Giuliano Degiovanni, Gianni Menzio e Dante Rigoni – e intende collaborare per una sua messa a valore attraverso un uso efficiente ed efficace delle risorse naturali: l'obiettivo è quello di creare un contesto capace di favorire politiche di investimento a sostegno delle aree montane, come la filiera virtuosa del bosco, le energie rinnovabili, le attività a basso impatto ambientale e la stessa agroecologia. Se sapremo coinvolgere tutti gli attori e applicare al meglio questa strategia, tutto ciò sarà, oltre che un modo per rivitalizzare le comunità rurali, anche un efficace strumento di contrasto della crisi climatica".
L’iniziativa del Living Lab della valle Varaita si inserisce in modo naturale nel processo di sviluppo territoriale in corso nelle terre del Monviso e che ha condotto all’individuazione da parte della Regione Piemonte della valle Varaita, con valle Po e pianura saluzzese, come area pilota per la sperimentazione nazionale del programma delle Green communities, promosso dal Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie.
L’agroecologia è una scienza, un movimento e un insieme di pratiche che progetta, sviluppa e promuove la transizione verso sistemi agricoli e alimentari rispettosi della biodiversità, a basso impatto ambientale, socialmente e economicamente giusti. Attraverso il Laboratorio Vivente, un gruppo di lavoro per sviluppare attività di ricerca e innovazione transdisciplinare in un contesto territoriale, locale e partecipato con tutti gli attori locali, sono state individuate le fragilità delle filiere agro-alimentari in valle. Tra le principali ad essere emerse, si citano solitudine, fragilità stagionale, complessità della burocrazia e mancanza di direttive adeguate a contesti montani, difficoltà ad interfacciarsi con istituzioni locali, mancanza di supporto in ambito agroecologico. A partire da queste fragilità il living lab ha individuato due tematiche principali sulle quali concentrare la propria attenzione: la creazione di una economia di relazione, con una particolare attenzione al turismo di bassa stagione, e la ricerca della sovranità alimentare e dell'accesso alla terra.