Mercoledì 15 e giovedì 16 giugno si è tenuta la prima parte, residenziale, della terza edizione del MaB UNESCO Monviso Youth Camp. Il campo, al quale hanno partecipato quindici giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni che vivono nell’Area MaB Monviso, si è tenuto a Melle, in valle Varaita, nel territorio della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso e con la supervisione di due educatrici della cooperativa Caracol e di un ricercatore della Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura, realtà che hanno seguito lo svolgimento del campo fin dalla prima edizione. L’iniziativa proseguirà durante l’estate con attività e uscite su tematiche scelte dai ragazzi, a Saluzzo e sul territorio delle valli del Parco del Monviso, per concretizzare le idee emerse durante il Camp e rafforzare il gruppo, vivendo in prima persona le attività della Riserva della Biosfera del Monviso.
Presente al momento di restituzione delle attività organizzato a conclusione del camp, il presidente del Parco del Monviso Dario Miretti ha ringraziato i partecipanti per aver fornito "uno sguardo sul futuro dal loro punto di vista di giovani, utile anche a noi per capire meglio la nostra quotidianità" e ha sottolineato come sia "importante che i giovani facciano gruppo per ragionare su tematiche centrali per la nostra contemporaneità ma anche e soprattutto per il loro futuro come lo sviluppo sostenibile. Il Parco del Monviso continua a sostenere con convinzione queste attività, giornate di lavoro concreto per formare la consapevolezza sull’ambiente e sulla montagna: se possibile, contribuiremo ad allargare ulteriormente il gruppo di giovani coinvolti".
Nei due giorni si sono tenuti alcuni incontri con realtà lavorative, produttori e persone che hanno scelto la montagna per la propria vita e attività, con l’intento di far conoscere ai ragazzi il territorio e discutere di pratiche da attuare e promuovere localmente per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030: "Il camp fa incontrare i giovani con il tema dello sviluppo sostenibile attraverso l’esperienza diretta: – sottolinea Letizia Terrana, educatrice della cooperativa Caracol – questa modalità di lavoro offre sempre ottimi frutti perché vedere che ci sono persone che hanno fatto scelte coraggiose sul territorio è fonte di ispirazione e suscita interesse nei ragazzi". I partecipanti hanno incontrato il vicesindaco di Melle Emanuele Ponza, che ha raccontato del suo impegno nella comunità locale, gli Antagonisti di Melle, che hanno contribuito al ridare vivacità al centro della media valle Varaita aprendo attività commerciali e ricettive, e l’azienda agricola Cresco di Rossana, che ha dato vita ad una CSA - Community Supported Agricolture - coinvolgendo a più livelli la comunità nel progetto agricolo.
Particolarmente formativa è stata anche la visita alla borgata Comba di Melle, dove l’associazione Kerigma di Savigliano ha in comodato d’uso chiesa ed ex scuola e sta gradualmente contribuendo al recupero di altri edifici, restaurandoli in condivisione e con il sistema della “rueido”, la tradizione del lavorare in comune per il bene di uno o più appartenenti della comunità. Proprio questo tema ha molto colpito i ragazzi, particolarmente interessati da questo genere di socialità matura e organizzata, anche in risposta al lungo periodo di solitudine vissuto a causa delle chiusure imposte dal Covid-19.
L’edizione 2021 dell’evento è stata organizzata in forma ridotta e adattandola alle necessità dettate dalla pandemia: "Ci siamo concentrati molto sul coinvolgimento dei ragazzi – dice Andrea Porta della Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura – per non lasciare che il camp rimanesse un’iniziativa isolata, ma affiancandola con altre attività che i ragazzi possano vivere in modo attivo per dare continuità al rapporto nel corso dell’anno. Abbiamo chiesto ai ragazzi che scegliessero loro come proseguire e la risposta è stata molto interessante: è emerso il desiderio di ulteriori momenti di approfondimento della conoscenza del territorio ma anche semplici momenti di incontro".
"Ogni anno troviamo i ragazzi più preparati e consapevoli rispetto alle precedenti edizioni del campo – concludono Letizia Terrana e Andrea Porta –: sintomo che di sostenibilità su questo territorio si parla e che le informazioni veicolate generano buoni frutti nei ragazzi".