È aperto l’iter per l’assegnazione, a Venasca, di buoni spesa per generi alimentari e beni di prima necessità, utilizzabili negli esercizi commerciali del paese.
Si tratta dei buoni che lo Stato ha concesso tra le tante misure adottate per l’emergenza Coronavirus, destinati ai nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza pandemica e alle famiglie bisognose. L’obiettivo è soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali, con priorità alle persone o ai nuclei famigliari che non godono di sostegno pubblico.
Ciò significa che solo le famiglie che non dispongono – anche temporaneamente - di altri mezzi di sussistenza economica per far fronte al fabbisogno alimentare, tenuto comunque conto della situazione di ciascuno, potranno accedere ai buoni spesa. L’ordinanza statale ha infatti stanziato questi fondi per “esigenze di emergenza alimentare”.
L’Amministrazione comunale del sindaco Silvano Dovetta, così come altri Comuni della zona, si avvale della disponibilità del Consorzio socio-assistenziale Monviso Solidale, chiamato ad una valutazione delle domande. La raccolta delle istanze, invece, così come la consegna dei buoni a chi ne ha diritto, viene gestita dagli uffici comunali.
Il procedimento si articola in quattro fasi.
Prima fase: i cittadini che intendono fare richiesta devono compilare un’apposita autocertificazione per accedere alla misura di sostegno, reperibile sul sito del Comune, diffusa attraverso i canali informativi telematici dell’Ente, e anche reperibile in forma cartacea nell’atrio del Comune. Compilato il documento, questo andrà consegnato in Municipio, solo su appuntamento, contattando il numero 0175.567353 (interno 4), dal lunedì al venerdì, oppure scrivendo all’indirizzo e-mail sindaco.venasca@ruparpiemonte.it. È importante rimarcare come i cittadini non dovranno recarsi presso gli uffici senza appuntamento. All’autocertificazione andrà allegato un valido documento di identità e il documento privacy. Sia autocertificazione che documento privacy dovranno essere firmati.
Seconda fase: il Comune, insieme al Consorzio Monviso Solidale, provvede alla valutazione delle istanze. Si procederà per nuclei familiari e non per singoli individui, anche sulla base delle informazioni già note al Consorzio o ad ogni modo acquisite. I nuclei familiari saranno quelli dichiarati in sede di autocertificazione, esaminata dal Consorzio e trasmessa al Comune. Durante la valutazione si terrà conto delle seguenti situazioni: soggetti privi di qualsiasi reddito o copertura assistenziale; nuclei familiari monoreddito, derivante da lavoro dipendente il cui datore di lavoro abbia richiesto ammissione al trattamento di sostegno al reddito a zero ore; nuclei familiari che non siano titolari di alcun reddito e nuclei familiari monoreddito, derivante da attività autonoma il cui titolare dell'attività abbia richiesto trattamento di sostegno al reddito; nuclei familiari monoreddito derivante da lavoro dipendente il cui datore di lavoro abbia richiesto ammissione al trattamento di sostegno al reddito a ridotto orario di lavoro; nuclei familiari segnalati dall’Ente gestore dei servizi socio-assistenziali o da soggetti del terzo settore o dal Comune, che non siano beneficiari o titolari di trattamenti pensionistici validi ai fini del reddito: nuclei familiari in carico ai servizi sociali, anche beneficiari del reddito di cittadinanza, sulla base dei bisogni rilevati nell’ambito dell’analisi preliminare o del quadro di analisi da effettuarsi a cura dell’Assistente sociale di riferimento, con priorità per chi fruisce di un minore beneficio. La positiva valutazione della domanda dà titolo ai buoni spesa per un valore forfettario settimanale. Il Comune porrà a disposizione i buoni, con cadenza quindicinale, il cui totale corrisponda al valore forfettario di due settimane, in base alla composizione del nucleo familiare.
Terza fase: il Comune, terminate le valutazioni, avviserà i soli beneficiari dei buoni spesa, fornendo ragguagli sulle modalità di ritiro o consegna dei buoni.
Saranno erogati tenendo conto della data e dell’ora di arrivo dell’autocertificazione, tenendo conto dell’analisi effettuata di concerto con il Consorzio Monviso Solidale. All’atto della consegna ai beneficiari, gli uffici comunali provvederanno ad annotare, su apposito registro, la data, il numero di buoni consegnati ed il beneficiario, identificato con un numero riportato anche sui buoni spesa. Il destinatario dei buoni firmerà sul registro per attestarne la consegna.
I valori forfettari dei buoni spesa: nuclei di 1 persona: 30 euro settimanali; nuclei di 2 persone: 60 euro settimanali; nuclei di 3 persone: 70 euro settimanali; nuclei di 4 persone: 80 euro settimanali; per ogni componente in più: 10 euro settimanali in più. Il valore del buono è da intendersi comprensivo di tutte le spese di gestione dei buoni stessi da parte del negoziante, nonché delle spese di emissione delle fatture e dell’Iva. Il Comune potrà variare l’entità del valore dei buoni messi a disposizione, in relazione alle disponibilità. La messa a disposizione dei buoni è condizionata dall’entità delle disponibilità di risorse stanziate e nei limiti della loro capienza.
Quarta fase: i buoni spesa saranno utilizzabili presso i negozi del paese. Gli esercizi che aderiscono all’iniziativa verranno riportati in un apposito elenco – in costante aggiornamento – reperibile sul sito internet comunale. I buoni non potranno essere ceduti, né donati, e non saranno convertibili in denaro. Avranno scadenza corrispondente al termine del periodo emergenziale e comunque fino ad esaurimento fondi. Il negoziante, invece, emetterà, mensilmente, la nota di addebito e riconsegnerà al Comune i buoni utilizzati dai beneficiari.
Il Comune effettuerà i dovuti controlli, anche a campione, circa la veridicità delle dichiarazioni rese. Secondo la legge, infatti, chi rilascia dichiarazioni mendaci è punito e decade dagli eventuali futuri benefici.