“Venasca continua ad abbellirsi e a migliorare il proprio tessuto urbano per lasciare alle generazioni future, i nostri figli e i nostri nipoti, un paese più bello e più ordinato di quello che abbiamo trovato. Ma lo facciamo anche con un'attenzione alla memoria del passato, perché crediamo fermamente che il futuro si possa costruire se si tengono a mente le cose belle e le cose brutte che sono accadute nel passato e se si riesce a metterle nella giusta prospettiva. Eccoci dunque qui oggi, durante la cerimonia di commemorazione della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, a posizionare un importante tassello per la nostra comunità, mantenendo viva la memoria del passato: intitoliamo questo piazzale, adiacente al nostro bel cimitero e recentemente urbanizzato, al Milite Ignoto. Lo facciamo esattamente 100 anni dopo l'inaugurazione a Roma del sacello del Milite Ignoto all’Altare della Patria, inaugurato proprio in occasione della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate del 1921”.
Sono le parole con le quali il sindaco di Venasca, Silvano Dovetta, ha aperto - domenica 7 novembre a Venasca - la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate con una cerimonia di commemorazione e con l’intitolazione al Milite Ignoto della nuova piazza adiacente al cimitero urbano, presenti i sindaci di Saluzzo, Melle, Rossana, Busca il vice presidente del consiglio regionale Franco Graglia (cui Dovetta ha volentieri ceduto l’onore del taglio del nastro), il comandante la locale stazione carabinieri maresciallo Luigi Matrone, la Protezione Civile ed i Vigili del fuoco di Venasca, il gruppo Adas, il dirigente scolastico professoressa Martini e le insegnanti che hanno accompagnato i ragazzi della scuola dell'istituto scolastico, i Gruppi Ana di Venasca e di molti altri centri ed il vessillo della sezione di Saluzzo diversi altri gruppi.
“La nuova piazza che inauguriamo oggi non è una piazza elegante un luogo che mira a diventare un centro di ritrovo, come le altre due, ma di uno spazio che aggiunge sicuramente qualcosa al nostro comune. Intanto, è un ordinato parcheggio che migliora il piazzale sterrato di un tempo. Aumenta il numero di veicoli che possono sostare nel nostro territorio quando si fa più elevata la richiesta, in occasione di eventi o manifestazioni, ma potrà diventare anche un parcheggio di testata quando si dovessero mettere in pratica azioni di turismo sostenibile con la messa in opera di navette verso l’alta valle, con partenza dal basso territorio vallivo”, ha continuato Dovetta. “Intitolare una piazza al Milite Ignoto significa ricordare il sacrificio che tanti giovani del paese, della nostra valle e di tutto il nostro territorio hanno compiuto per difendere un’idea di patria, una parola che al giorno d’oggi a volte si fatica utilizzare poiché si è sempre più spesso attenti a nuovi particolarismi che portano a una perdita del senso collettivo. Voglio invece ricordare che il Comune di Venasca è stato insignito della Medaglia d'argento al merito civile a seguito delle vicende della Seconda guerra mondiale, quale ‘nobile esempio di spirito di sacrificio e amor patrio’. Ecco noi oggi vogliamo dimostrare l’attualità del messaggio che arriva dal passato, attraverso sofferenze e guerre, le privazioni della fatica vissuta tanto in periodo bellico quanto in tempo di pace: sono dei valori dai quali distillare l’idea che il futuro potrà essere prospero soltanto grazie alla ricerca della condivisione e al dialogo tra le parti. L’intervento si affianca alla ricostruzione della tomba dedicata a tutti i caduti di Venasca nelle guerre, che abbiamo voluto ripristinare spostandola in un nuovo e più adeguato spazio nel nostro cimitero” ha concluso il sindaco prima di ringraziare tutti i presenti.
Al suo, hanno fatto seguito gli interventi del sindaco del consigliere regionale Franco Graglia, del presidente del BIM Marco Gallo e del sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni, Le commemorazioni saranno allietate dalla banda Musicale di Brossasco mentre la benedizione della “Piazza al milite ignoto” è stata impartita dal parroco don Sivio Peirano.