Da fine gennaio il progetto “cura del sé”, portato avanti negli anni dagli educatori del territorio nell’area Nord del dipartimento di Salute Mentale dell’Asl CN1, si arricchirà della collaborazione volontaria delle estetiste che fanno capo a un Centro estetico di Savigliano. L’attività sarà svolta presso la "Casa Azzurra” di via Cavallotta 5 a Savigliano, confiscata dalla Guardia di Finanza ai nomadi, concessa dal Comune in comodato gratuito all’associazione Diapsi e trasformata in un centro di riabilitazione psichiatrica gestito dall’associazione, in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl CN1. Il potenziamento del progetto in un’ottica dipartimentale permetterà l’incontro tra pazienti e operatori di Savigliano, Fossano e Saluzzo durante momenti organizzati ad hoc.
“È esperienza comune che all’insorgere di sintomi e segni di una malattia psichiatrica - spiega la psichiatra Laila Melli - il soggetto che ne è colpito possa trascurare pratiche quotidiane di cura del sé. Riacquisire competenze idonee rispetto alla cura del proprio corpo può pertanto costituire un netto miglioramento della qualità della vita del paziente psichiatrico”.
Gli educatori di riferimento spiegano lo scopo dell’iniziativa: “Si intende regalare, alle donne che vi partecipano, un momento dedicato a loro, esterno agli ambienti istituzionali normalmente frequentati dai pazienti. Ci proponiamo di creare occasioni per migliorare la cura del loro aspetto fisico attraverso occasioni di socializzazione, formazione e momenti “normalizzanti”.
Il percorso prevederà alcuni momenti formativi per gli operatori e diversi momenti comuni per i pazienti sulle tematiche relative alla cura del corpo, come occasione di benessere psicofisico. “Le pazienti - spiegano alla Diapsi - grazie all’esperienza pluriennale delle operatrici del Centro Becos potranno ampliare le loro competenze per quanto riguarda alcune semplici pratiche di cura del sé (manicure, cura del viso, …) che verranno poi rafforzate e mantenute nel tempo, con la presenza costante degli educatori professionali del territorio”.