La Cardiologia di Savigliano ha offerto di recente un valido contributo per stilare il secondo Documento di Consenso della Società Europea di Cardiologia, prestigiosa pubblicazione che riflette l’impegno dell’ospedale anche nella ricerca scientifica in tale ambito. Un pool di esperti anche internazionali, tra i quali il cardiologo di Savigliano Umberto Barbero, hanno definito specifici percorsi diagnostico/terapeutici per il trattamento del PFO (forame ovale pervio): una patologia congenita, trattata nella sala di Emodinamica del SS. Annunziata, spesso responsabile di ictus soprattutto in età giovanile.
“La medicina moderna - spiega Michele de Benedictis, responsabile dell’Emodinamica e direttore sostituto della Cardiologia – non può prescindere dall’utilizzo di moderne e complesse tecnologie oltre che di medici esperti; un esempio tra tutti è l’apertura della seconda sala di emodinamica, fortemente voluta dal nostro ex direttore Baldassarre Doronzo, che ci permetterà di continuare, tra le altre attività, anche il percorso iniziato anni fa e dedicato agli interventi di cardiopatia strutturale, come appunto la chiusura del forame ovale pervio e dei difetti inter-atriali”.
Dall’anno scorso l’équipe si è arricchita della presenza di Cinzia Moncalvo, cardiologa specializzata nell’interventistica coronarica, vascolare e strutturale e di Marco Pavani, cardiologo emodinamista proveniente dall’ospedale Mauriziano di Torino con compentenza nell’interventistica coronarica e strutturale. La Cardiologia dell’ospedale di Savigliano si occupa di tutte le patologie cardiache e offre al territorio il servizio di reperibilità per il trattamento dell’infarto miocardico acuto; inoltre è uno dei centri piemontesi a offrire nella stessa struttura il servizio di diagnostica invasiva associato all’imaging più avanzato, con la possibilità di eseguire ecocardiogrammi tridimensionali, TAC coronariche e Risonanze Magnetiche del cuore e, dalla seconda metà del 2020, anche studi elettrofisiologici.
Continua de Benedictis: “Grazie a un gruppo di lavoro davvero instancabile di cui sono orgoglioso di far parte, la nostra équipe continua a evolversi e arricchirsi di nuove competenze. Nonostante le difficoltà e le restrizioni che abbiamo dovuto fronteggiare a causa della pandemia COVID non abbiamo smesso di innovarci: nel 2020 abbiamo eseguito più di cinquecento interventi di trattamento percutaneo della patologia coronarica (oltre 100 dei quali nell’infarto miocardico acuto) e da febbraio 2020 più di dieci interventi di angioplastica coronarica con utilizzo della nuova tecnologia della “litotrissia intracoronarica - Shock-Wave-“ per il trattamento delle lesioni calcifiche complesse con ultrasuoni, in aggiunta all’utilizzo della aterectomia rotazionale (disostruzione dell’arteria coronaria mediante una piccola fresa rotante, ndr) intrapresa nel nostro centro dal 2017”.
Conclude de Benedictis: “Ritengo che il programma pluridecennale intrapreso dal dottor Doronzo, di concerto con la Direzione Sanitaria finalizzato al rinnovamento del nostro ospedale, rappresenti per tutta la nostra équipe un forte incentivo a perseguire ulteriori miglioramenti professionali e tecnologici finalizzati principalmente a garantire un elevato livello di cure per il trattamento delle varie forme della cardiopatia ischemica che rappresenta un indubbio beneficio per la nostra popolazione”.