“Grande soddisfazione per il via libera Unesco alla candidatura del Tartufo a patrimonio umanità”
Il commento del senatore cuneese della Lega Giorgio Bergesio: "Riconoscimento importante, valorizza una tradizione millenaria""Il via libera del Comitato dei tecnici Unesco alla candidatura a Patrimonio culturale dell’Umanità della cerca del tartufo in Italia è un grande riconoscimento per uno dei gioielli del nostro Paese, della Langa e del nostro Piemonte”. Lo afferma il senatore cuneese Giorgio Maria Bergesio, Lega Salvini Premier, Capogruppo Lega in Commissione Agricoltura, commentando l’esito favorevole della valutazione del Comitato mondiale di esperti dell’Unesco per l’iscrizione nella lista dei patrimoni dell’umanità della “Cerca e cavatura del tartufo in Italia”, comunicato venerdì 19 novembre. “La pronuncia del Comitato Unesco, che si è riunito a Parigi, era lo scoglio più duro da superare, in vista della proclamazione”, spiega Bergesio. Ad avviare nel 2020 l’iter, con il Ministero dei Beni culturali e del Turismo, era stata l’Associazione Città del Tartufo, con la Federazione nazionale Associazioni Tartufai Italiani, ma l’idea risale al 2012. La decisione finale Unesco è attesa per metà dicembre.
“Si tratta di un riconoscimento importante, che valorizza una tradizione millenaria e che potrà consentire di certificare, difendere e tramandare il patrimonio del tartufo italiano, unico al mondo non solo per il suo inestimabile valore ma come simbolo del legame tra uomo e natura - prosegue il senatore della Lega -. Un altro successo made in Italy che in un momento particolare come questo assume un significato particolare: un invito a guardare al futuro, un messaggio di speranza".
"Appena finita l'emergenza, completeremo l'iter del ddl depositato al Senato, che riforma il settore regolamentando la ricerca, la raccolta e la commercializzazione di questo prezioso prodotto", aggiunge Bergesio.
"Con la Lega al Governo, nella legge di bilancio 2019 - conclude l’esponente del Carroccio - abbiamo introdotto nuove norme fiscali per il settore, tra cui la diminuzione dell'Iva dal 10 al 5%, per mettere in evidenza il diffuso mercato informale presente in Italia e facilitare le produzioni selvatiche nazionali che potranno avere i documenti necessari, quindi la tracciabilità, per dimostrare l'origine dei prodotti, assicurando una maggiore competitività sui mercati esteri".
c.s.
ALBA Giorgio Bergesio