'La provincia di Cuneo batta un colpo sulla vicenda del tribunale di Alba'
Maurizio Marello e Bruna Sibille, insieme al coordinatore del Tavolo delle Autonomie del Territorio, scrivono al presidente Federico Borgna"La Provincia di Cuneo 'batta un colpo' sulla vicenda del Tribunale di Alba". È quanto chiede l'Associazione “Langhe Roero, Tavolo delle Autonomie per il Territorio”, in una lettera firmata dai sindaci di Alba Maurizio Marello, di Bra Bruna Sibille e dal coordinatore Giuliano Viglione presidente dell'Associazione Commercianti Albesi, indirizzata al presidente dell'ente provinciale Federico Borgna.
La missiva è stata inoltrata all'autorità provinciale nelle scorse settimane e contiene le argomentazioni a sostegno della richiesta di restituzione della sede tribunalizia alla città di Alba ed all'ampio territorio albese-braidese. La battaglia per il ripristino del tribunale – dopo la soppressione avvenuta nel 2013 e il conseguente accorpamento alla sede astigiana – non è mai venuta meno ed ha ripreso vigore recentemente in seguito all'annunciata volontà da parte del governo gialloverde di rivedere le cancellazioni frutto della riforma, che aveva chiuso tribunali secondo criteri discutibili, incorrendo nell'abnorme abbaglio riguardo a quello albese, che funzionava bene e rendeva allo Stato oltre 2 milioni di euro l'anno.
“È un dato di fatto – scrivono Marello, Sibille e Viglione – come la soppressione del Palazzo di Giustizia Albese sia stata ingiusta ed irrazionale, data l'estensione della giurisdizione, l'importanza socioeconomica del territorio, il numero di pratiche espletate, la redditività straordinaria per le casse dello Stato. Senza contare, inoltre, la posizione geografica idonea a servire la parte orientale della provincia di Cuneo, fermo restando, ad ovest, il presidio di giustizia cuneese”.
Al presidente Borgna è stato richiesto di esprimersi sulle evidenze logiche e inconfutabili che l'attuale geografia giudiziaria presenta nel contesto provinciale, anche per fugare i boatos delle scorse settimane che indicherebbero una qualche strategia politica mirata ad altre – peregrine – soluzioni. “Nulla contro il ripristino di tutti i tribunali soppressi se il governo dovesse valutare tale soluzione economicamente sostenibile – sottolineano i mittenti della lettera:- ma se un solo tribunale dovesse essere restituito alla comunità in provincia di Cuneo, riteniamo debba trattarsi di quello albese”.
c.s.
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