“Quando torneremo a casa?”: le domande dei piccoli profughi ucraini a Cirio e Tajani
Il governatore e l’europarlamentare hanno fatto visita a ragazzi e mamme, una sessantina, accolti a La Morra grazie a una missione umanitaria della Juventus“Quando torneremo a casa? Quando rivedremo i nostri genitori? Perché non applicate la no fly zone?”. Tante le domande rivolte ieri sera (mercoledì 16) all’europarlamentare Antonio Tajani e al governatore del Piemonte Alberto Cirio dai giovanissimi profughi ucraini arrivati a La Morra, grazie a una missione umanitaria organizzata dalla Juventus.
Sessanta minori, alcuni arrivati in Piemonte senza i genitori, che la delegazione del club calcistico torinese ha raccolto nel fine settimana nella città ungherese di Zahony. La spedizione è stata organizzata anche in seguito a una richiesta di aiuto della Federazione Calcio ucraina, per portare in salvo i bambini e i ragazzi delle scuole calcio evacuati da Kiev, Kharkiv e dalle altre zone colpite dai bombardamenti.
Con loro trenta adulti, soprattutto mamme, ospitati grazie alla Protezione civile all’hotel Santa Maria. “Per favore, fate finire la guerra il prima possibile”, è l’appello di una mamma, raccolto dall’Ansa Piemonte. I ragazzi hanno già iniziato le prime lezioni di italiano e sono seguiti da due interpreti. “Bisogna lavorare molto. E pregare. L’Europa ha emesso sanzioni contro la Russia per convincere Putin a sedersi a un tavolo e trovare la pace - ha risposto Tajani -. Al Parlamento europeo abbiamo votato tutti a favore dell'ingresso dell'Ucraina nella Ue: se accadrà ci saranno nel parlamento i vostri rappresentanti, magari in futuro qualcuno di voi”.
Redazione
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