Un cuneese nel Conclave: "Servirà tempo per capire la portata del pontificato di Papa Francesco"
Il cuneese Giorgio Marengo sarà tra i 135 cardinali chiamati a scegliere il successore del Santo Padre: "Vedevo in lui una profonda paternità, che ho sperimentato in varie occasioni"Ci sarà anche un “rappresentante” della provincia di Cuneo tra i 135 cardinali che durante il prossimo Conclave saranno chiamati a scegliere il successore di Papa Francesco, scomparso nella mattinata di lunedì 21 aprile. Si tratta di Giorgio Marengo, missionario della Consolata, nato nel capoluogo della Granda nel 1974, dal 2020 prefetto apostolico di Ulan Bator, in Mongolia, e nominato cardinale nel 2022.
Il porporato ha affidato alla rivista “Missioni Consolata”, quella della sua congregazione, le sue parole dopo la morte del pontefice: “In queste ore siamo tutti scossi. È difficile ordinare i pensieri e tradurli in parole di senso compiuto. È un grande shock, che ha bisogno di essere attraversato con fede. Ci vorrà del tempo per capire fino in fondo la portata del pontificato di Papa Francesco. Quello che mi sento di dire adesso è che vedevo incarnata in lui una profonda paternità, che ho sperimentato personalmente in varie occasioni. Mi sentivo attratto dalla sua libertà interiore e dal suo ascolto delle mozioni interiori dello Spirito Santo. Per noi Missionari e Missionarie della Consolata, Papa Francesco è il Pontefice che ha canonizzato il nostro santo Fondatore e che ha dato un impulso missionario grandissimo alla vita e alle scelte della Chiesa. Con il suo magistero e con il suo esempio ha riportato la missione evangelizzatrice della Chiesa al centro della vita reale delle comunità”.
Il cardinale ha parlato anche dell’importanza di Bergoglio per la Mongolia: “Certamente Papa Francesco sarà ricordato nella storia di questo Paese per essere stato il primo pontefice a venire qui. Ma anche per il coraggio dei suoi discorsi profetici sul valore della fratellanza universale e dell’impegno per la giustizia, la pace e l’armonia del creato. In queste ore sto ricevendo telefonate e messaggi dalle autorità civili e religiose della Mongolia. Uno dei consiglieri del Presidente mongolo mi ha trasmesso le condoglianze del Capo dello Stato, dicendo che Papa Francesco ha scritto a caratteri d’oro una pagina nuova nella storia delle relazioni tra Mongolia e Santa Sede. Poco fa mi ha chiamato l’Abate primate dei buddhisti mongoli, il Hamba Nomun Khan Javzandorj, con il quale non più di tre mesi fa avevamo avuto la gioia di incontrare personalmente Papa Francesco in Vaticano. Mi ha voluto dire che, su richiesta esplicita del Presidente della Mongolia, la comunità monastica buddhista del tempio Gandantegchinlen, domani offrirà una preghiera rituale per l’anima di Papa Francesco, come già avevano fatto durante il suo recente ricovero ospedaliero".
“Papa Francesco è stato capace di parlare al cuore di tutti. Abbiamo tanto da imparare e da applicare alla nostra vita di servi del Vangelo”, ha concluso Marengo, che ora sarà chiamato, insieme agli altri cardinali, a scegliere il successore del Santo Padre.
Redazione

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