Porcilaia di Ternavasso, gli ambientalisti accusano: “Il sindaco di Poirino fa orecchie da mercante”
Secondo le associazioni di tutela del Roero ci sono le condizioni per bloccare il progetto: “I capi dichiarati sono 8400, ma si stanno costruendo stalle più grandi”Riceviamo e pubblichiamo:
Domenica 24 settembre, nell’ambito della giornata Ternavasso Open Day, organizzata dagli attivisti locali, si è tenuta la passeggiata ecologica per le strade di Ternavasso. Abbiamo percorso oltre 6 km tra campagne, boschi, laghi e castelli. È stata ben partecipata ed abbiamo potuto toccare con mano la bellezza della natura incontaminata costituita da prati e boschi, cascine e maneggi e siamo passati a pochi metri dalla proprietà dove vorrebbero costruire la mega porcilaia. La costruzione della porcilaia sarebbe una maledizione per l’ambiente, l’area monumentale circostante e le numerose attività agricole e turistiche presenti nella zona.
Il comitato pro Ternavasso si è rimesso al lavoro per contrastare con ogni iniziativa utile l’autorizzazione al nuovo progetto e le associazioni ambientaliste firmatarie della presente, faranno la loro parte anche questa volta. Entro il 12 ottobre dovranno essere presentate alla città metropolitana le osservazioni al progetto: verranno messe in evidenza le criticità ed i punti dove si ritiene vengono infrante le norme.
I principali vincoli comunali e regionali che non risultano rispettati e che sarebbero sufficienti a fermare il progetto, sono i seguenti:
1. La Distanza dal rio: deve essere di almeno 150 m. Il proponente chiede la deroga a costruire a 100 m
2. Non hanno dimostrato di essere il possesso dei terreni per allargare la strada di accesso con i camion
3. Negli 800 m di raggio dell’insediamento non ci devono essere attività non agricole: in realtà c’è una cava a meno di 800 m che non è classificabile come agricola
4. C’è una peschiera in Ceresole, registrata con un procedimento di massima tutela, che è a meno di 500 m dall’impianto
5. Hanno calcolato l’inquinamento prodotto riferendosi ai 8400 capi dichiarati, ma in realtà costruiscono stalle per oltre 9600 capi (+15%)
Ci sono poi altri temi importanti da approfondire, il consumo idrico e il trattamento dei liquami. Il fabbisogno idrico è molto rilevante: è presumibile che dovranno richiedere l’autorizzazione per realizzare uno o più pozzi idrici a scopo agricolo con evidente impatto su falde superficiali già in crisi negli ultimi anni visti i volumi di precipitazione.
Relativamente ai liquami, quelli prodotti da questi impianti di queste dimensioni, rappresentano una delle principali fonti di contaminazione di suolo, sottosuolo e falde. Per contenere tali rischi sono necessarie adeguate impermeabilizzazioni sia delle vasche dei liquami che in generale delle strutture coperte di allevamento. La non adeguata impermeabilizzazione, favorirebbe lo versamento dei liquami nel sottosuolo e nel caso raggiungessero corsi d’acqua potrebbero causare gravi danni.
Ci risulta che anche i Comuni confinanti (Ceresole, Carmagnola e Pralormo) siano tutti contrari al progetto e che stiano presentando le loro osservazioni. Inoltre, nei giorni scorsi, rappresentanti del comitato hanno incontrato il sindaco di Poirino ed alcuni esponenti della maggioranza con lo scopo di spiegare le ragioni della contrarietà al progetto ed il mancato rispetto dei vincoli comunali.
Purtroppo l’atteggiamento del Sindaco non è stato collaborativo e ancora una volta il comune di Poirino pare non voglia tenere conto delle osservazioni esposte e delle richieste dei cittadini di Ternavasso. La maggioranza politica del Comune ci risulta sia divisa, alcuni consiglieri della giunta sarebbero contrari al progetto. Vediamo che cosa succederà nei prossimi mesi tenuto anche conto che la prossima primavera ci saranno le elezioni comunali.
In conclusione vogliamo ricordare che tra i vari motivi che rendono assurdo il progetto, vi è anche quello di contrastare l’allevamento intensivo di animali da reddito, il quale causa una enorme serie di problemi, che vanno dal consumo di suolo alla concentrazione di rifiuti, all’emissione di enormi quantità di sostanze climalteranti alle pessime condizioni in cui vivono gli animali. Inoltre, non dimentichiamo che in un momento in cui si diffondesse una pericolosissima epidemia di peste suina, concentrare svariate migliaia di maiali in un unico posto appare veramente paradossale.
comuneroero per conto delle seguenti associazioni aderenti:
AMBIENTE21 SdB ODV
CANALE ECOLOGIA
COMUNEROERO ODV
ITALIA NOSTRA SEZ. DI ALBA
ITALIA NOSTRA SEZ. DI BRA
ITALIA NOSTRA PIEMONTE
ITHACA
LEGAMBIENTE LANGHE ROERO APS
LEGAMBIENTE PIEMONTE E VALLE D’AOSTA
LAUDATO SI’ DI BRA ODV
COMUNITÀ LAUDATO SI’ DI BRA 2 ODV
LAUDATO Sì’/GAZZETTA D’ALBA
L’ARVANGIA - ALBA, LANGHE E ROERO
MOVIMENTO STOP AL CONSUMO DEL TERRITORIO
OSSERVATORIO PER LA TUTELA DEL PAESAGGIO DI LANGHE E
ROERO
PRO NATURA PIEMONTE
SALVIAMO IL PAESAGGIO
Redazione
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