Sentenza inappellabile di morte per il cedro del Museo Craveri di Bra?
Un gruppo di frequentatori del museo chiede di far prevalere il rispetto e la riconoscenza per un vivente “che regala a tutti ombra, frescura, ossigeno, bellezza”Riceviamo e pubblichiamo:
Ci eravamo illusi che non accadesse. Che prevalessero, con le ragioni della scienza, la pietà, il rispetto, la riconoscenza per un essere inanimato ma vivente che regala a tutti ombra, frescura, ossigeno, bellezza. Invece, dopo anni di speranze e rassicurazioni, il cedro (Cedrus deodara) che svetta nel giardino del Museo Civico Craveri di Bra potrebbe essere abbattuto. La condanna a morte non è ancora stata pronunciata, ma sembra probabile.
Questo magnifico albero è da tempo al centro di un’accesa diatriba, essendone state fatte già in passato valutazioni diametralmente opposte. Da un lato si è sostenuto e si sostiene che la caduta di un ramo, incrinato da una nevicata un paio di anni fa, abbia rappresentato un segnale di pericolo al quale non può seguire decisione diversa dall’abbattimento.
Dall’altro, uno dei massimi esperti del settore (dottore forestale, docente di Vta - Valutazione di stabilità degli alberi, Patologia vegetale, Arboricoltura, Botanica e Fitopatologia, con all’attivo il controllo di oltre 70 000 piante con strumenti specifici e prove dirette), dopo aver esaminato la zona danneggiata verificando la stabilità e la salute dell’albero, è giunto a una conclusione opposta: il cedro è saldo e sano. Necessita di attenzioni, certo, ma non rappresenta un pericolo per l’incolumità di nessuno, neppure dei molti bambini che trascorrono nel giardino momenti di studio e di ricreazione. Anche perché è possibile, senza gravosi impegni per il Comune che ne ha la responsabilità, assumere semplici misure di cautela quali l’alleggerimento della chioma, la transennatura dello spazio sottostante, controlli semestrali e la somministrazione di trattamenti appositi.
Pare basterebbe “medicare” la ferita aperta dal distacco del ramo con un fungicida usato nelle vigne già dai nostri nonni, per contrastare l’infiltrazione di parassiti che determinerebbero marciumi, questi sì pericolosi.
Ricordiamo che nella primavera dell’anno scorso l’assessore braidese all’Ambiente Daniele Demaria, con una visione lungimirante da noi molto apprezzata, aveva annunciato l’istituzione di un Catasto degli Alberi, con l’obiettivo di tutelare il patrimonio arboreo cittadino “risolvendo le criticità in tempo, prima che queste portino ad un abbattimento”.
Nel caso specifico, anche il sindaco Gianni Fogliato ha confermato la volontà di fare tutto il possibile per salvare il cedro del Museo Craveri.
Tuttavia permane l’incertezza: dopo una nuova perizia congiunta, il cui esito ci è ignoto, non si sa se questa splendida macchina per fabbricare aria e abbassare la temperatura sarà tutelata, protetta, curata oppure eliminata.
L’incertezza è resa ancora più pesante dalle previsioni meteo per la prossima estate che tendono al secco/arido–bollente (e chissà quante altre estati consimili ci aspettano…).
Un gruppo di frequentatori ed estimatori del Museo Craveri di storia naturale
Redazione
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