A Cuneo l'aria più buona della provincia, migliora la situazione di Alba e Bra
Pubblicata la relazione annuale della qualità dell'aria della Granda a cura dell'Arpa. Peggiora l'inquinamento da ozonoDa mercoledì 28 luglio è disponibile la relazione annuale della qualità dell’aria curata dall'Arpa relativa alla provincia di Cuneo.
Come nel 2018, anche nel 2019 nei mesi freddi dell’anno la meteorologia è stata particolarmente favorevole per la qualità dell’aria: precipitazioni e vento hanno determinato la periodica rimozione e la diluizione degli inquinanti ed impedito il verificarsi di lunghi periodi di accumulo.
In tali condizioni meteorologiche i risultati degli sforzi messi finora in atto nella riduzione delle emissioni in atmosfera sono diventati evidenti. La serie storica dei dati misurati dalla rete evidenzia in modo indiscutibile come, partendo da situazioni di criticità, con superamenti dei limiti normativi per diversi parametri, si sia complessivamente verificato nel corso degli anni un netto miglioramento della “qualità dell’aria”.
Anche nella zona nord della provincia, rappresentata dalle stazioni di Alba e Bra, che per la posizione geografica risente maggiormente delle situazioni di accumulo e dell’inquinamento diffuso che caratterizza il bacino padano, la situazione è fortemente migliorata: per il secondo anno consecutivo i dati delle stazioni hanno rispettato i limiti imposti dalla normativa vigente per le polveri sottili e nel 2019 il numero di superamenti del limite giornaliero è ulteriormente diminuito.
Nel capoluogo, favorito dalla maggior ventilazione che caratterizza la zona sud della provincia, è stato raggiunto un record per la “bontà” della qualità dell’aria provinciale. Sono stati registrati solamente tre giorni di superamento del limite giornaliero del PM10 ed il contenuto di benzo(a)pirene delle polveri sottili, dall’inizio delle misure sempre molto inferiore a quello degli altri siti, si è ancora dimezzato raggiungendo il minimo storico della provincia di 0.1 ng/m3.
La meteorologia dell’estate 2019 ha invece peggiorato le criticità ancora esistenti per l’inquinamento da ozono, che oltre ad essere dannoso per la salute umana è anche un climalterante. Nonostante i trend di riduzione evidenziati dalle serie storiche, durante le ondate di calore dell’estate 2019 sono stati registrati superamenti della "soglia di informazione" presso la stazione di Alba e degli obiettivi per la protezione della popolazione e della vegetazione in tutti i siti di misura.
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