A Cuneo nessuna iniziativa per ricordare il sequestro di Moro
A quarant'anni dal rapimento del leader della DC è bene che i nati negli anni 2000 inizino a conoscere il momento più buio della storia repubblicana
Oggi, venerdì 16 marzo 2018, ricorre il quarantesimo anniversario dal sequestro di Aldo Moro. Forse il momento più buio della storia della Repubblica Italiana. Il rapimento del leader della Democrazia Cristiana ad opera delle Brigate Rosse ha rappresentato il parossismo della Strategia della Tensione e dei cosiddetti Anni di Piombo, ma in quel di Cuneo non c'è nessuna iniziativa a riguardo.
Una ricorrenza importante, il momento più tragicamente rappresentativo di un periodo della storia del nostro paese di cui le nuove generazioni conoscono poco o nulla. Eppure la nostra città, volente o nolente, è stata largamente coinvolta nell'inchiesta sul sequestro Moro. La storia d'Italia ha incrociato più volte la propria strada con il carcere di Cerialdo, dove in quegli anni erano detenuti molti brigatisti.
Solo due anni fa Cuneo ha detto addio all'ex maresciallo della Polizia penitenziaria del carcere di Cuneo, Angelo Incandela, spentosi all'Hospice di Busca dopo una lunga malattia. Colui che era anche noto come 'Il boia di Volterra', era uno stretto collaboratore del Generale Alberto Dalla Chiesa e aveva raccontato per anni di essere in possesso di informazioni riservate sul rapimento dello statista.
E allora perché non ricordare e cercare di togliere quel velo che nasconde ancora molte verità su quegli anni? Difficilmente si riuscirà a fare chiarezza su tutto, ma è bene che i nati negli anni 2000 inizino a conoscere quella fase di terrore che ha tormentato il nostro paese. L'augurio è che dall'anno prossimo anche sull'altipiano venga organizzata qualche iniziativa per ricordare, o ancor meglio, per approfondire e comprendere.
Una ricorrenza importante, il momento più tragicamente rappresentativo di un periodo della storia del nostro paese di cui le nuove generazioni conoscono poco o nulla. Eppure la nostra città, volente o nolente, è stata largamente coinvolta nell'inchiesta sul sequestro Moro. La storia d'Italia ha incrociato più volte la propria strada con il carcere di Cerialdo, dove in quegli anni erano detenuti molti brigatisti.
Solo due anni fa Cuneo ha detto addio all'ex maresciallo della Polizia penitenziaria del carcere di Cuneo, Angelo Incandela, spentosi all'Hospice di Busca dopo una lunga malattia. Colui che era anche noto come 'Il boia di Volterra', era uno stretto collaboratore del Generale Alberto Dalla Chiesa e aveva raccontato per anni di essere in possesso di informazioni riservate sul rapimento dello statista.
E allora perché non ricordare e cercare di togliere quel velo che nasconde ancora molte verità su quegli anni? Difficilmente si riuscirà a fare chiarezza su tutto, ma è bene che i nati negli anni 2000 inizino a conoscere quella fase di terrore che ha tormentato il nostro paese. L'augurio è che dall'anno prossimo anche sull'altipiano venga organizzata qualche iniziativa per ricordare, o ancor meglio, per approfondire e comprendere.
Samuele Mattio
CUNEO cuneo - Democrazia Cristiana - Aldo Moro - Rapimento - Quarantesimo anniversario - Angelo Incandela - Carcere Cerialdo