A Madonna dell’Olmo il problema è il traffico
L’allarme di chi abita nella frazione: “Abbiamo circa 4mila residenti, ma ogni giorno circolano sulle nostre strade tra i 12 e i 15mila veicoli: il 13% di questi sono mezzi pesanti”Pubblicato in origine sul numero del 14 aprile del settimanale Cuneodice: ogni giovedì in edicola
Parte da Madonna dell’Olmo il viaggio della nostra redazione tra i quartieri e le frazioni di Cuneo. Un modo per conoscere meglio queste piccole “città nella città”, per conoscere le iniziative delle pro loco e dei Comitati di Quartiere, per scoprire il panorama sportivo e culturale del territorio, ma anche le sue problematiche. Un modo per dare voce a quelle zone che, a volte, si sentono lontane dai luoghi in cui vengono prese le decisioni che contano.
La prima tappa del nostro viaggio tocca la frazione più popolosa di Cuneo, con 4.047 residenti su poco meno di 56mila nell’intero territorio comunale. Si tratta di una zona residenziale dalla storia importante: nel 1744 è stata teatro della battaglia tra piemontesi e franco-spagnoli. Per i nemici delle armi sabaude fu vittoria di Pirro. I difensori della città soccombettero alla superiorità numerica dell’avversario, ma vinsero la guerra poiché gli avversari, dopo vari tentativi di conquista, non ressero il lungo assedio e si ritirarono. Madonna dell’Olmo è anche la frazione che nelle scorse settimane ha ricordato con una “pietra d’inciampo” un frazionista deportato nei campi di concentramento: si tratta di Alessandro Schiffer, ebreo cuneese morto ad Auschwitz. Inoltre ospita la splendida Villa Tornaforte, circondata da un parco all’inglese di oltre 5 ettari, che negli ultimi anni sta diventando uno dei laboratori culturali più importanti del Cuneese grazie alle iniziative filantropiche del nuovo proprietario, l’editore Nino Aragno.
Il presidente del Comitato di Quartiere di Madonna dell’Olmo è l’architetto Alberto Parola, 44 anni, padre di due bambine, nato e vissuto da sempre nella frazione. Un paio di anni fa, insieme a centinaia di cittadini innamorati del proprio territorio, ha riattivato l’organo consultivo dell’amministrazione comunale.
Architetto, perché avete dato vita a un nuovo Comitato dopo oltre vent’anni?
“Perché crediamo che ognuno debba essere responsabile delle scelte amministrative e sociali che riguardano la comunità e il territorio in cui vive. Una scelta volontaria, che toglie tempo libero a ognuno di noi (il direttivo è composto da 11 persone, n.d.r.), ma che ci stimola a migliorare la nostra frazione per il futuro dei nostri figli”.
Quali sono le principali problematiche dei residenti?
“La principale preoccupazione è la viabilità, che di anno in anno aumenta in maniera considerevole. Da Madonna dell’Olmo passa gran parte del traffico da e per Cuneo. Alla rotonda di villa Tornaforte e dell’Agip, per intenderci, confluiscono ben quattro direttrici strategiche verso i principali collegamenti: da via Torino all’ingresso autostradale e a Centallo (SP20), da via Valle Po a Busca (SP589), da via Villafalletto a Saluzzo (SP25) e da via Bra per Fossano (SS231)”.
D’altronde è la principale via di collegamento per il capoluogo.
“Chi vive in prossimità di queste strade vede il flusso veicolare aumentare sia di giorno che di notte. Lo smog è considerevole e, ovviamente, anche i rumori. Abbiamo circa 4mila residenti, ma ogni giorno circolano sulle nostre strade tra i 12 e i 15mila veicoli: il 13% di questi sono mezzi pesanti. Sono dati per i quali ringraziamo la Provincia, che proprio lo scorso anno ha realizzato un censimento dei flussi stradali (sulle strade di propria competenza, n.d.r.). La nostra frazione si è posizionata al terzo posto nella Granda. Un dato preoccupante al quale, sicuramente, la nuova tangenziale porrebbe rimedio. Spero che il prima possibile si possano fare anche dei rilevamenti su smog e rumori da parte dell’Arpa”.
In effetti con il progetto del nuovo ospedale di Cuneo è tornato d’attualità il completamento della tangenziale, che dovrebbe collegare l’uscita dell’autostrada Asti-Cuneo all’Est-Ovest. Cosa significherebbe per voi?
“Partirebbe dalla rotonda del Miac e passerebbe intorno alla frazione. Darebbe respiro a tutte le strade di cui ho accennato poc’anzi e migliorerebbe di certo la qualità della vita dei residenti. L’amministrazione comunale ci ha coinvolti nell’ultima commissione consiliare sul nuovo ospedale, proprio per affrontare il tema della tangenziale da completare. Siamo felici che questa infrastruttura, importantissima per tutta Cuneo, sia tornata al centro dell’attenzione”.
Cosa chiede il Comitato alla futura amministrazione comunale che tra un paio di mesi si insedierà in municipio?
“Senz’altro di portare avanti, con estrema urgenza, la futura tangenziale. Insieme al nuovo ospedale, dovrebbe diventare una delle priorità della prossima giunta. Da parte nostra l’amministrazione troverà tutta la disponibilità a collaborare, ma i problemi delle strade di Madonna dell’Olmo riguardano anche gli attraversamenti pedonali e i marciapiedi”.
Si spieghi meglio.
“Le auto vanno a velocità sostenute e molti attraversamenti sono pericolosi. In via Torino, essendo una strada ad alta percorribilità anche per i mezzi di soccorso, non possono essere installati dossi o limitatori della velocità. Un aumento delle pattuglie per monitorare il traffico potrebbe aiutare. Ma non solo. Servirebbe anche la pedonalizzazione di alcune aree specifiche”.
Quali?
“Sul confine interno dell’area Agip si potrebbe realizzare una segnaletica più ampia per far passare in sicurezza i pedoni. Attualmente i passaggi sono tra un’area e l’altra di parcheggio. Inoltre, ci sarebbero tutti i marciapiedi da realizzare, o ampliare, nelle strade che portano all’area industriale, in zona Hermitage. Così come i marciapiedi sul tratto di via Torino che porta al viadotto Soleri, che è anche scarsamente illuminato. Su questi temi ci siamo già confrontati, in particolare con l’assessore Luca Serale che ha la delega alle Frazioni e ai Quartieri. Ci ha spiegato che gli interventi sono in fase di progettazione. Noi li aspettiamo con urgenza”.
Quali sono le criticità sulle piste ciclabili?
“Come comitato abbiamo già fatto presente al Comune la necessità di una pista ciclabile e pedonale da piazza della Battaglia, lungo via della Battaglia fino all’area di Piccapietra, dove si allenano le squadre di calcio e c’è una grande area residenziale. Mentre per collegarci al Parco Fluviale sarebbe auspicabile utilizzare la vecchia via ferroviaria abbandonata che da Madonna della Riva raggiunge la vecchia stazione di Borgo Gesso da un lato, e dall’altro la zona di Ronchi. Potremmo così promuovere tante iniziative cicloturistiche in favore del territorio”.
Chiara Carlini
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