A Robilante è polemica tra il Comune e i fuochisti in vista della festa di Sant'Anna
In un comunicato le accuse per la mancata concessione del permesso per lo sparo. La replica del Sindaco: "Il sito scelto non è idoneo, basterebbe trovarne un altro"A Robilante è polemica tra i fuochisti e l’amministrazione comunale in vista della festa patronale di Sant’Anna, in programma come da tradizione a fine luglio. Ad accendere la miccia i fuochisti stessi, con un post-comunicato pubblicato ieri, martedì 11 luglio, su Facebook. L’accusa lanciata verso il Comune è la mancata concessione del permesso per lo sparo dei fuochi artificiali, un consenso - secondo quanto riportato nel comunicato - necessario in quanto l’area di sparo individuata è confinante con una via pubblica.
I fuochi - scrivono i fuochisti - “si sarebbero tirati una volta che la processione sarebbe arrivata in paese, lontana dal sito di sparo. Non è stato chiesto denaro comunale e sono state individuate tre persone per sparare i fuochi artificiali: una in possesso di patentino per volate di cava e due in possesso di corso antincendio a rischio alto certificato dai Vigili del Fuoco”. Nel comunicato, inoltre, si accusa anche l’amministrazione di non volersi assumere la responsabilità della gestione del “problema”, passando la “grana” - così viene definita - a chi amministrerà il paese della valle Vermenagna dal 2024: il prossimo anno, infatti, a Robilante si voterà per le elezioni amministrative. “Queste sono le persone che ci rappresentano, che ci tutelano e che tengono alle tradizioni”, si legge nel post, che sui social ha ricevuto decine di “like” e di commenti: “Forse facendo una festa patronale senza niente si capirà il valore di cinquanta ragazzi volontari. Ogni volta che si parla di un fuochista si pensa al ragazzo ubriaco, non si pensa al tempo che dedica prima della festa patronale a preparare tutto, tagliare erba, tracciare, travasare, alle corse fatte sulle rive dei prati per dare quel qualcosa in più alla festa patronale. Quel giorno è anche la nostra festa ed è giusto che lo festeggiamo perché, a differenza di qualcuno, noi la tradizione la teniamo viva, non la facciamo sparire”.
Non si è fatta attendere la replica dell’amministrazione, affidata ad un comunicato stampa firmato dal sindaco Massimo Burzi, diffuso stamattina. “Dispiace sempre - scrive il primo cittadino di Robilante - leggere testi che riportano e interpretano solo alcune parti di un discorso e tralasciano le altre senza fornire una visione obiettiva dei fatti accaduti. Il discorso fila se completo, se si omettono passaggi o si riporta solo ciò che fa comodo le cose possono portare a conclusioni differenti: comunque farò anch’io così tralasciando le accuse ‘personali' ricevute ed i commenti conseguenti all’eccitazione del particolare momento”.
“Chi ha scritto ha omesso - prosegue Burzi - di dire che la prima cosa che è stata messa in evidenza è che il sito scelto non era idoneo all’utilizzo di fuochi artificiali, come accertato dall’apposita commissione prefettizia anni fa, e gli è stato chiesto di trovare un altro luogo, ottenendo come risposta che da altre parti i fuochi non si sarebbero potuti vedere”. A Robilante - spiega il Sindaco nella sua comunicazione - dal 2013 i fuochi non vengono più sparati nel sito lungo la strada di Sant’Anna, a seguito del diniego espresso dalla citata commissione prefettizia: negli unici casi in cui è stato eseguito lo spettacolo pirotecnico, lo stesso si è svolto al campo sportivo o nel prato sopra Tetto Giordanengo, previo rilascio dell’apposita licenza.
“Nel testo - prosegue Burzi - viene citata più volte la libera vendita dei fuochi che nulla ha a che vedere con il libero utilizzo, in quanto, in determinate occasioni, come nel caso di specie, occorre una specifica autorizzazione, che è cosa diversa. L’organizzatore voleva semplicemente, come esplicitamente detto verbalmente, evitare di essere sanzionato per aver utilizzato i fuochi senza autorizzazione (intendeva, cioè, scaricare le responsabilità su altri). Appurato che il luogo scelto non è idoneo all’uso dei fuochi artificiali, come evidenziato dalla commissione della Prefettura, e considerato che a Robilante si sparano fuochi d’artificio dovunque ed in qualunque occasione, e l’amministrazione non frappone alcun ostacolo, invece di fare polemiche basterebbe solo trovare un sito idoneo all’utilizzo di quella tipologia di fuochi. Il Comune di Robilante ha una superficie di 25 chilometri quadrati”.
Poi la chiusura: “Un’ultima cosa: non tiriamo in ballo le tradizioni quando ci fanno comodo dimenticandocene quando ci danno fastidio. La tradizione è un aspetto importante della vita di ciascuna comunità, rappresenta la sua storia, il suo modo di essere, il ricordo di ciò che è stato: deve essere preservata con rispetto e non tirata in ballo e strumentalizzata all’occorrenza”.
a.d.
ROBILANTE Robilante