Acsr chiede una proroga dei termini per l'accesso agli incentivi per il nuovo biodigestore di Borgo San Dalmazzo
Lo fa sapere la stessa azienda per lo smaltimento rifiuti. Lo studio di fattibilità sarebbe inoltre stato rivisto in base alle risultanze della Valutazione di Impatto AmbientaleAcsr ha chiesto una proroga dei termini per accedere agli incentivi corrisposti dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) per il nuovo biodigestore da realizzare a Borgo San Dalmazzo. Nel frattempo lo studio di fattibilità del progetto è stato rivisto in base alle risultanze della Valutazione di Impatto Ambientale che era stata disposta dalla Provincia. Sono le due principali notizie che emergono dalla nota stampa diffusa stamattina, venerdì 10 luglio, dalla stessa Acsr, sul tema del nuovo impianto di smaltimento rifiuti che sorgerebbe nell’area dell’ex discarica di San Nicolao e nel quale verrebbero conferiti tutti gli scarti organici della Granda.
Si legge nella nota: “I soci partecipanti all’assemblea ordinaria dell’Azienda cuneese smaltimento rifiuti, convocata ieri pomeriggio, giovedì 9 luglio, in modalità videoconferenza dalla Sala Consigliare del Comune di Cuneo, hanno deliberato all’unanimità di prendere atto del lavoro effettuato e deferire l’avvio delle procedure di pubblicazione della gara aperta europea in attesa che prossimi provvedimenti legislativi determinino una proroga del termine per l’entrata in esercizio degli impianti di produzione di biometano ai fini dell’accesso agli incentivi ex Decreto Ministeriale 12 marzo 2018, oppure prevedano eventuali riduzioni delle tempistiche necessarie per gli iter di gara autorizzativi, autorizzando il Consiglio di amministrazione a procedere nel caso in cui ci sia evidenza del rispetto delle tempistiche stesse e delle ulteriori condizioni economiche”.
Allo stato attuale delle cose il biodigestore dovrà entrare in funzione entro il 31 dicembre 2022 per poter accedere agli incentivi corrisposti dal GSE, ma Acsr spera in una proroga. Una condizione, questa, di fatto imprescindibile per la realizzazione dell’impianto: “Se nel percorso progettuale ci dovessimo accorgere che il rischio di ‘sforare’ è alto sicuramente ci fermeremmo”, aveva spiegato Federico Valentini, l'agronomo che ha redatto lo studio di fattibilità, durante un incontro con i giornalisti lo scorso febbraio.
Lo studio di fattibilità del progetto era come detto in apertura stato sottoposto a verifica di Valutazione di Impatto Ambientale dalla Provincia nell’autunno 2019 e - fa sapere Acsr nel suo comunicato odierno - è stato rivisto alla luce delle risultanze emerse dalla procedura: non vengono però illustrati ulteriori dettagli relativi alle suddette modifiche. Lo studio, poi, è stato predisposto per essere posto a base di gara europea. “Le norme emergenziali emanate nel periodo della pandemia - prosegue Acsr - hanno imposto la sospensione, per quasi tre mesi, della pubblicazione delle procedure soggette al Codice degli appalti. In base alle norme vigenti in materia, dal Codice Appalti al Decreto Biometano, le tempistiche previste per poter avviare la produzione di biometano sono complessivamente di 32 mesi (oltre ai 3 mesi stimati per le fasi di commissioning e avviamento), funzionali alla produzione del biometano, un lasso di tempo insufficiente per poter accedere agli incentivi biometano”. Una situazione che secondo quanto riferito da Acsr è comune ad almeno altri 29 progetti simili in tutta Italia, i quali per il tramite di Utilitalia hanno chiesto di prorogare la scadenza per l’accesso agli incentivi al Ministero dello Sviluppo Economico. “Il Mise - si legge nella nota - ha confermato di voler rimettere mano alla scadenza definendo la proroga del decreto necessaria per via dell’importanza ambientale e energetica che ha il biometano. Sul fronte europeo, il Consorzio Italiano Compostatori ha chiesto una proroga di 3 anni alla XIV Commissione Affari Europei. Oltre al posticipo della scadenza degli incentivi e l’attesa riduzione delle tempistiche offerte in fase di gara dai partecipanti, è atteso l’arrivo anche di norme emergenziali con tempi più contenuti per procedure di gara e autorizzative”.
Nel frattempo, parallelamente all’iter per la realizzazione del biodigestore, prosegue l’attività del comitato che si oppone all’impianto: nei giorni scorsi circa 2.200 firme contro il progetto sono state consegnate dai rappresentanti del comitato ai sindaci di Cuneo e Borgo San Dalmazzo Federico Borgna e Gianpaolo Beretta.
Andrea Dalmasso
BORGO SAN DALMAZZO Borgo San Dalmazzo - biodigestore