Affidata la gestione dell'acqua ad un'unica società, consortile e pubblica
Approvato ieri in Provincia, dopo anni di discussioni, l’affidamento trentennale alla Cogesi di tutto il ciclo idricoL’Autorità d’ambito dell’acqua (Ato) della provincia di Cuneo ha approvato mercoledì 27 marzo l’affidamento trentennale della gestione dell’acqua a una società unica, in house e pubblica che si occuperà di tutto il ciclo idrico, dalla captazione alla distribuzione e fino allo smaltimento delle acque per 247 Comuni, pari a quasi 600 mila abitanti, 70 mila imprese, su tutto il territorio della Granda. Un passaggio importante che mette fine ad anni di discussioni, spaccature e ricorsi ancora pendenti.
L’affidamento è stato assegnato alla società consortile Co.ge.si., raggruppamento delle quattro società pubbliche presenti fino ad oggi: Acda (raggruppa 104 Comuni compreso Cuneo e copre la metà del territorio provinciale), Calso, Sisi e Infernotto Acque. Dal 1° luglio 2019 saranno 153 i Comuni che passeranno a gestione pubblica e poi, a fasi successive ed entro il 2021, entreranno a far parte della società anche tutti gli altri Comuni.
Alla Conferenza d’Ambito, che si è svolta in Provincia a Cuneo sotto la guida della presidente Bruna Sibille, erano presenti 22 rappresentanti dei territori e Unioni montane. Per la Provincia c’era il consigliere provinciale delegato Giorgio Lerda. Dopo due ore di dibattito la delibera è stata approvata con il 76,41% dei votanti, contrari Monregalese e Roero oltre alle Unioni montane del Mondolè e Montis Regalis, astenuto il Saviglianese. L’affidamento alla Cogesi includerà tutta la provincia escluso per ora il Monregalese, la cui scadenza è nel 2021. La situazione più complessa riguarda le zone di Savigliano, Saluzzo e Fossano dove c’è la società mista Alpiacque: entro luglio si deve valutare se trasformarla in società pubblica o liquidarla.
In questi ultimi mesi ci sono stati cinque ricorsi, presentati da Comuni e società private, al Tribunale superiore delle acque pubbliche di Roma e al Tar Piemonte, ma non è mai stata ottenuta la so-spensiva dei provvedimenti dell’Autorità d’ambito. Quello dell’acqua è un settore strategico, con un fatturato di 80 milioni di euro all’anno in cui gli investimenti (acquedotto ha 10 mila km di rete) sono ripagati dalla bolletta di famiglie e imprese. Il piano d’ambito prevede ricavi per 2,4 miliardi di euro fino al 2048 ed investimenti per 722 milioni di euro, il doppio rispetto al passato.
c.s.
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