Agricoltura, sono stranieri 8500 degli oltre 12mila braccianti nella Granda
Il consigliere regionale Marello (Pd): “Si era detto che il problema dell’accoglienza si sarebbe risolto con il ‘prima gli italiani’, ma non è accaduto”Si è parlato di lavoratori stagionali dell’agricoltura nel corso dell’ultimo Consiglio regionale del Piemonte. Autore di un’interrogazione sul tema il consigliere albese del Partito Democratico Maurizio Marello, che ha interpellato l’assessore al Lavoro Elena Chiorino.
“Nelle scorse settimane - ha osservato l’ex sindaco di Alba - la cronaca locale ha riportato numerose notizie circa la situazione dei lavoratori stagionali stranieri in agricoltura: in particolare nell’Albese e più in generale nelle zone a vocazione vitivinicola, si sono rilevate criticità nell’accoglienza di tali lavoratori impegnati nelle vigne. Un problema analogo si pone ogni anno con gli stagionali della frutta. Spesso tali lavoratori sono costretti a vivere accampati e senza l’aiuto delle organizzazioni di solidarietà (la Caritas ad esempio) non avrebbero la possibilità di accedere ad un pasto caldo o ad una doccia”. Con una nota polemica, Marello ha ricordato che lo scorso anno a un’analoga interrogazione l’assessore aveva risposto “che il problema si sarebbe risolto con il ricorso alla manovalanza locale - l’ormai celebre ‘prima gli italiani’ - che aveva bisogno di lavorare, ma così non è accaduto”.
Chiorino ha replicato che l’Agenzia Piemonte lavoro (APL), ente strumentale della Regione Piemonte con il compito di coordinare le attività di incontro tra domanda e offerta in agricoltura, “è impegnata in prima fila nel contrasto al caporalato e allo sfruttamento dei lavoratori agricoli, attraverso l’attività del servizio centrale ‘Inclusione e lavoro’ e dei centri per l’impiego. I centri per l’impiego a loro volta sono impegnati nel garantire informazioni, trasparenza nell’incontro domanda e offerta, inclusività nell’accesso al lavoro, anche per persone fragili, supporto alle imprese nell’individuazione di personale che risponda al meglio alle caratteristiche richieste”.
Chiorino ha anche divulgato alcuni dati recenti: “Per quanto concerne il lavoro in agricoltura nel bacino del CPI di Saluzzo, nel corso del 2020 sono stati siglati 12.834 contratti per braccianti, raccoglitori, manovali agricoli e cernitori, che hanno coinvolto circa 6.593 lavoratori. In tutto il Cuneese il totale delle persone assunte è pari a 12.623: di queste 8554 sono straniere, in prevalenza non comunitari e stagionali. Al momento 1740 lavoratori sono non comunitari e 164 aziende agricole sono registrate sul sistema telematico di incontro domanda-offerta di lavoro. In totale sono stati erogati 2589 servizi”.
Nel 2019, ha aggiunto l’assessore della giunta Cirio, APL con Regione Piemonte ha sottoscritto il “Protocollo di intesa sperimentale per la promozione del lavoro regolare in agricoltura, facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro stagionale e dare soluzione ai problemi di trasporto dei lavoratori” e partecipa, attraverso il Centro per l’Impiego di Saluzzo, al tavolo tecnico locale con i rappresentanti territoriali delle Organizzazioni firmatarie del protocollo. In linea con quanto contenuto nel Protocollo d’Intesa, APL ha aderito in qualità di partner al progetto BuonaTerra, finanziato dal Fondo FAMI 2014-2020, che si realizza nel triennio 2020-2022. La Regione Piemonte ha il ruolo di capofila e il partenariato è composto da Agenzia Piemonte Lavoro e IRES Piemonte, dagli Enti locali (Comune di Saluzzo e Consorzio Monviso Solidale), da alcune associazioni di rappresentanza sindacali e dei datori di lavoro agricoli e la Regione Calabria.
Il progetto ha come obiettivo il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori agricoli stagionali e ultrastagionali, impiegati nella raccolta della frutta, al fine di creare un nuovo modello di convivenza nel quale la presenza dei lavoratori stranieri diventi parte integrante della vita della comunità locale. Attraverso l’implementazione dei servizi per il lavoro specialistici presso il CPI (con l’acquisizione di un mediatore interculturale e di un case manager), l’istituzione di una lista pubblica per il collocamento dei lavoratori e di un sistema telematico per l'incontro tra domanda e offerta, in rete con altri progetti, si persegue la finalità di coinvolgere le imprese del territorio e di migliorare le condizioni lavorative e di vita degli occupati in agricoltura. Nello specifico il CPI di Saluzzo offre un servizio di orientamento, redazione CV e inserimento nelle piattaforme di incontro domanda e offerta di lavoro in agricoltura; di registrazione dei lavoratori nella propria banca dati; di selezione dei lavoratori per le aziende agricole del territorio curando il loro successivo inserimento; di supporto nella registrazione alla piattaforma “IO LAVORO in Agricoltura”; di consulenza giuridica e di sensibilizzazione circa la normativa giuslavoristica, antidiscriminatoria e contro lo sfruttamento dei lavoratori.
Redazione
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