“Al ‘Paschiero’ servono restauri, ma per la categoria è uno stadio di lusso”
L’assessore Fantino replica alle richieste di intervento: “Mancano soldi. Gli spogliatoi sono a norma per la C, ai calciatori dite di non stare troppo sotto la doccia”Il “Fratelli Paschiero”? Per una squadra di Eccellenza è uno stadio di lusso e lo resterebbe anche se il Cuneo Olmo facesse l’auspicato salto in Serie D. Lo mette in chiaro l’assessore allo Sport Valter Fantino, rispondendo all’interpellanza del capogruppo di Fratelli d’Italia Massimo Garnero: “Adesso che abbiamo finalmente una società sana e seria - osserva quest’ultimo - è giusto darle una casa adeguata. Il Comune deve occuparsi di far sì che chi va a vedere la partita non debba temere che gli cada qualcosa in testa: lo stadio è veramente fatiscente”.
Fantino, storico conoscitore dello sport cuneese prima ancora di occuparsene per conto dell’amministrazione, parla con franchezza ai membri dell’assemblea civica: certo servirebbero lavori di ammodernamento all’impianto di corso Monviso, ma il piatto piange. La parola d’ordine è “non vendiamo fumo”. Onde evitare - aggiungiamo noi - il ripetersi di scene già viste in anni recenti, quando l’armata Brancaleone imbastita da Roberto Lamanna prometteva mirabilie affidandosi al fantomatico progetto di Marco Santarelli e della sua Res on Network (a chi volesse rinfrescarsi la memoria consigliamo questo approfondimento legato al paventato ritorno dell’allegra brigata in terra piemontese, per la precisione ad Alessandria).
Da decenni, in realtà, si parla dell’eventualità di trasferire altrove la casa dei biancorossi: l’idea originaria era la cittadella dello sport prevista dal piano regolatore a San Rocco Castagnaretta, ma la recente - e contestata - approvazione della variante 31 e del “Mall of Sport” nell’area dell’ex Auchan pare aver messo una pietra tombale sul progetto. Si guarda al futuro prossimo, senza voli pindarici: “Non dimentichiamo - ammonisce Fantino - che questo stadio ha fatto la C1, lo rivendico come assessore allo Sport dell’epoca: una prima sistemazione venne fatta per la C2, una seconda l’anno dopo per la C1. Protestai in Lega perché questi imbecilli - lo sottolineo, imbecilli - ogni anno cambiavano la capienza richiesta”.
Attorno al rettangolo verde inaugurato nel lontano 1935 (all’epoca come stadio Littorio, ma i più lo chiamavano Monviso), per la verità, sono stati ben pochi gli ammodernamenti. Uno significativo venne realizzato nel 1990 grazie ai fondi del Mondiale, con la costruzione della tribuna Matteotti. L’intervento avrebbe dovuto essere più significativo ma, manco a dirlo, i soldi non bastarono. A inizio anni Dieci è arrivata la messa a norma per la Serie C menzionata da Fantino: “La parte su corso Monviso dovrebbe essere rasa al suolo e ricostruita con i criteri di oggi, ma al momento non è possibile per ragioni di bilancio” ammette il responsabile delle politiche sportive del Comune. Nondimeno, gli spogliatoi sono già in condizione - a rigore - di affrontare categorie superiori: “La struttura ha funzionato anche in serie C, quando venivano squadre come il Lecce. Se ora arrivano calciatori più ‘pompati’ possiamo dirgli di non trattenersi sotto la doccia per tre ore”.
Dall’inizio del prossimo anno, Fantino si ripromette di visitare gli stadi che hanno affrontato recenti ristrutturazioni. “Credo che non ci possa essere un coinvolgimento del Comune senza quello della società” osserva il consigliere Beppe Lauria, al quale l’assessore risponde dicendosi d’accordo ma precisando: “Mi rendo conto della fatica della società, che ha fatto investimenti molto funzionali sul centro di allenamento. Con questo bilancio la società non può gestire il Paschiero”.
A margine del dibattito il consigliere Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) ricorda l’intenzione dei tifosi di realizzare nello stadio un museo del calcio: “Auspicherei che il Comune li aiutasse con un finanziamento” aggiunge. Fantino sul punto non si sbilancia, ma garantisce: “Un’area in cui depositare i trofei verrà trovata”.
Andrea Cascioli
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