Alcool nei locali anche dopo le 3? La responsabile del Sert: 'Sarebbe discutibile'
La proposta è sostenuta dal Ministro dell'Interno Matteo Salvini. Secondo l'Istat il 35 per cento degli incidenti stradali mortali è legato all'alcoolAbolire il divieto di somministrazione di alcolici dopo le 3 nelle discoteche e in generale nei locali pubblici. Sarebbe questa, secondo quanto riportato in mattinata dai principali quotidiani nazionali, l'idea del ministro dell'Interno Matteo Salvini per combattere l'abusivismo e la vendita di bevande fuori dai locali. L'intenzione di rivedere le norme sul tema è nata dopo la tragedia di Corinaldo, nella quale durante un concerto di Sfera Ebbasta morirono sei giovani, e dopo il caso del venticinquenne morto a Roma mentre cercava di scavalcare un cancello per entrare ad un rave. Tra le proposte avanzate del Ministero anche un “bollino blu” per identificare i locali che rispondono ai requisiti di legalità e sicurezza. La settimana prossimo il protocollo d'intesa potrebbe trasformare le proposte in norme vere e proprie.
Un tema, quello dell'alcool, che si lega a doppio filo a quello degli incidenti stradali. Quello delle “stragi del sabato sera” è un argomento molto dibattuto anche nella Granda. Già nel 1997 un gruppo di genitori di ragazzi e ragazze morti sulle strade fondò l'associazione “Oltre la notte. Insieme per prevenire le stragi del sabato sera”. Diverse, poi, le campagne portate avanti negli anni: da quelle per anticipare la chiusura dei locali a quelle per l'istituzione di ore di educazione stradale nelle scuole, passando per la lotta per la limitazione della disponibilità di alcool. Ora la proposta promossa dal vice Premier Salvini, che va in direzione opposta.
Nel 2017 sono state 59 le vittime della strada in provincia di Cuneo, dato sceso a 44 nel 2018. Situazione grave, ma imparagonabile a quanto avveniva vent'anni fa: nel 1998 le vittime furono addirittura 138, e si mantennero sopra i 100 fino al 2004. Secondo l'Istat, il 35% degli incidenti mortali in Italia è legato in qualche modo all'uso di alcool.
Nel 2017 sono state 59 le vittime della strada in provincia di Cuneo, dato sceso a 44 nel 2018. Situazione grave, ma imparagonabile a quanto avveniva vent'anni fa: nel 1998 le vittime furono addirittura 138, e si mantennero sopra i 100 fino al 2004. Secondo l'Istat, il 35% degli incidenti mortali in Italia è legato in qualche modo all'uso di alcool.
Spiega Nadia Ferrero, responsabile del dipartimento Sert (Servizio per le Tossicodipendenze) dell'Asl Cn1: “Sicuramente la norma andrebbe in controtendenza rispetto a ciò che si fa di solito, mi sembra un po' discutibile: in genere si tende a ridurre la disponibilità e l'accessibilità a certe sostanze. Sono però dell'idea che si possa dare un'opinione sull'efficacia di un provvedimento solo quando si è in possesso di dati tangibili, quindi è difficile dire ora quali effetti potrebbe avere una decisione del genere”. Proprio nella nostra regione c'è l'esempio di un provvedimento di stampo opposto, vale a dire quello relativo al contrasto al gioco d'azzardo, il cosiddetto “distanziometro”: “In Piemonte riducendo l'accessibilità a slot machine e videolottery si è ridotto il volume di denaro giocato e allo stesso tempo non si è registrato un aumento del gioco online”. Conclude la responsabile del Sert dell'Asl Cn1: “Un altro aspetto importante è il rispetto delle norme già esistenti, come il divieto della somministrazione di alcool ai minorenni: quando si emanano norme per contrastare un certo fenomeno, poi serve provvedere a farle rispettare e a valutarne la reale efficacia”.
Per il momento l'abolizione del limite orario per la somministrazione di alcolici nei locali pubblici non è che una proposta avanzata dal Ministero: l'impressione è che se dovesse diventare realtà non mancheranno le polemiche.
a.d.
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