Alimentazione, Lega: “Difendiamo il cibo italiano dagli attacchi delle aziende dei cibi sintetici e dall’Europa”
Il senatore Giorgio Bergesio: "Una simile concorrenza indebolisce la competitività dell'agroalimentare italiano"“Difendiamo il cibo italiano, che vale il 25% del Pil, e la dieta mediterranea con i suoi prodotti genuini e salutari dalle decisioni dell’Unione Europea”.
E’ quanto hanno chiesto con l’interrogazione 3-02771 al Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli i Senatori della Lega, in Commissione Agricoltura, Giorgio Maria Bergesio, Gianpaolo Vallardi, Gianfranco Rufa e Cristiano Zuliani.
“Un esempio: di recente la start-up "NotCo", specializzata nella produzione di alimenti con ingredienti vegetali, ha chiuso con un aumento di capitale di 235 milioni di dollari, sottoscritto da investitori di rilievo internazionale, tra cui gli imprenditori Bezos e Arnault – spiegano i firmatari dell’interrogazione -. La start-up ha ottenuto capitali per circa 350 milioni di dollari per sviluppare cibi vegani in tutto simili agli originali, come latte, uova e carne”.
Quello dei cibi sintetici è un mercato in forte espansione, con un giro di affari che potrebbe toccare i 290 miliardi di dollari entro il 2035, tanto da attirare gli investimenti da parte di celebrità dello sport, del cinema e della musica, che hanno fornito anche un'importante spinta pubblicitaria alle aziende che operano nel settore. “Una simile concorrenza indebolisce la competitività dell'agroalimentare italiano, le cui eccellenze rischiano di essere travolte nel livellamento creato dalla globalizzazione, che sostiene la diffusione di modelli alimentari assolutamente lontani dalle nostre tradizioni e basati sulla promozione di cibi ultra processati e sintetici, non adatti a garantire il giusto apporto nutrizionale”, spiegano i Senatori della Lega.
E proseguono: “Le filiere zootecniche, già sfiancate dal calo della domanda per effetto della pandemia, sono in stato di forte allarme”. La filiera agroalimentare in Italia vale oggi il 25 per cento del PIL e garantisce lavoro a 3,8 milioni di persone, grazie all'attività, tra gli altri, di 740.000 aziende agricole, 70.000 industrie alimentari, oltre 330.000 realtà della ristorazione e 230.000 punti vendita.
“L’Europa non fa i nostri interessi, e noi dobbiamo opporci a questa situazione. E’ necessario mettere in atto tutti gli sforzi possibili per tutelare questo importante patrimonio, espressione di tradizioni, esperienze e specificità territoriali – afferma Bergesio, primo firmatario dell’interrogazione -. Chiediamo perciò al Ministro, alla luce delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e della nuova Politica agricola comune, di indicare da subito interventi necessari ad incentivare la diffusione di modelli alimentari che, basati sul principio della dieta mediterranea, offrano garanzia di qualità e salubrità degli alimenti, tenendo conto anche della centralità del sistema agroalimentare made in Italy per l'economia del Paese”.
Redazione
CUNEO Giorgio Bergesio - Lega