Allarme scuola: “Solo il 57% degli studenti in DAD ha imparato come in classe”
Una ricerca della Fondazione Agnelli su 123 istituti secondari boccia la didattica a distanza: nove alunni su dieci pensano che non abbia offerto innovazioniPer 9 studenti su 10 delle scuole superiori la didattica e distanza dell'ultimo anno scolastico non ha offerto cambiamenti e innovazioni: lezioni in video, verifiche e compiti a casa sono state le uniche attività proposte dai docenti, senza particolare differenza tra le materie. Per 2 studenti su 3 i voti non sono cambiati, ma solo il 57% ritiene di avere imparato quanto avrebbe fatto a scuola.
Una percentuale che cala ancora di più (46%) per i ragazzi che non hanno grande fiducia nei propri mezzi e nelle proprie capacità di apprendimento. Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca 'La DaD alle scuole superiori nell'anno scolastico 2020-21: una fotografia. Il punto di vista di studenti, docenti e dirigenti', realizzata dalla Fondazione Agnelli, insieme al Centro Studi Crenos e al Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell'Università di Cagliari.
“Nella pratica quotidiana della DaD non c'è stato alcun significativo cambiamento metodologico e organizzativo rispetto a prima della pandemia. Quasi tutte le scuole superiori italiane hanno riproposto online e in sincrono la tradizionale didattica basata su lezione frontale, compiti a casa e verifiche, senza un ripensamento dei tempi, delle attività e degli strumenti, che tenesse conto della differenza di fare scuola in classe o a distanza” commenta Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli.
La rilevazione, ripresa dall'agenzia Ansa, ha riguardato un campione rappresentativo di 123 scuole secondarie di II grado, statali e paritarie, in tutta Italia. Sono state raccolte le risposte di 105 dirigenti scolastici, 3.905 docenti, 11.154 studenti.
Redazione
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