Altro che barzellette, Cuneo piace sempre di più ai turisti (anche stranieri)
Nell’ultimo anno 131mila pernottamenti, la spesa dall’estero è cresciuta del 22%. Più di 60 i b&b e affittacamere nati nel 2023: “Ormai è una città turistica”Scordatevi le battute di Totò e di Bisio e i mugugni sulla città dove “non c’è mai nulla da fare”. La verità è che Cuneo, numeri alla mano, piace sempre di più a chi viene da fuori, nonostante le difficoltà inenarrabili che la chiusura del colle di Tenda, le vicissitudini dell’aeroporto e delle ferrovie e l’eterna incompiutezza dell’autostrada A33 pongono anche ai turisti.
Lo dicono i numeri, appunto, quelli che il Comune e l’Atl hanno presentato in una commissione consiliare apposita la scorsa settimana. I primi nove mesi del 2023, gli ultimi per cui sono disponibili dati precisi, vedono un incremento del 9,2% negli arrivi e dell’11,8% nelle presenze in città. In termini assoluti sono 131.291 pernottamenti da parte di 52.914 persone, il 13,11% dei quali esenti dall’imposta di soggiorno - che non si paga se ci si trattiene per più di sette giorni. I movimenti aumentano dall’estero, +15,4% negli arrivi e +21,5% nei pernottamenti, più che dall’Italia, dove l’incremento è del 6,7% negli arrivi e dell’8,1% nei pernottamenti. Cresce soprattutto la spesa dei turisti stranieri, del 22,1%. Il maggiore afflusso di turisti è ancora quello proveniente dalla Francia, seguita da Germania, Paesi Bassi, Svizzera e Regno Unito: quest’ultimo, a dispetto della Brexit, vede le presenze triplicare rispetto ai valori del 2022.
Anche la montagna tira un sospiro di sollievo. Nell’ultima stagione invernale sono stati recuperati i livelli pre-pandemici di arrivi, superando quota 80mila, in aumento del 30% rispetto all’anno scorso. In termini di pernottamenti si calcolano oltre 200 mila presenze, anche qui con una crescita - del 41% - rispetto all’inverno 2021/2022. Aumenta anche qui la variazione del volume di spesa dall’estero (+23%), perfino più che nei territori di pianura sebbene qui continuino a concentrarsi i maggiori introiti.
Per Cuneo questa accresciuta “appetibilità” significa anche più introiti, dal momento che la città ha istituito, dal 2018, un’imposta di soggiorno: è previsto il pagamento di 1 euro a persona per affittacamere, case vacanze, ostelli e simili, 1,5 euro per alberghi e b&b a tre stelle, 2 euro per gli alberghi e b&b a quattro stelle. Nel 2023 sono stati 114.085 i pernottamenti soggetti ad imposta, in aumento di diecimila sul 2022. A questi si aggiungono i 14.414 pernottamenti superiori ai sette giorni e le altre esenzioni (tra cui scolaresche e minori). Le entrate presunte, fa sapere l’assessore al Turismo Sara Tomatis, ammontano a 170mila euro, mentre l’importo accertato è di 155.732 euro, a cui si aggiunge una quota di 5mila euro dagli arretrati.
Soldi che il Comune ha speso nella quota più ampia (67.900 euro) per l’organizzazione del Cuneo Montagna Festival e del Cuneo Bike Festival, oltre che per la promozione turistica sui tram di Nizza e per la candidatura a città alpina dell’anno. Altri 42mila euro hanno finanziato la gestione dell’ufficio turistico locale e 11mila l’attività informativa di Promocuneo nel palazzo del municipio. Un’idea, ventilata dalla consigliera di Centro per Cuneo Flavia Barbano, è quella di introdurre una piccola imposta anche sui cani e gli animali di affezione dei turisti. Si tratterebbe di un contributo, analogo a quello che hanno già adottato alcuni comuni del Trentino, anch’esso “finalizzato”, in favore del canile e delle spese veterinarie. Solo un’ipotesi, ma l’assessore garantisce che verrà vagliata.
“Nel territorio dell’Atl siamo tornati oltre il milione di presenze e per la prima volta nella storia abbiamo sfondato il tetto dei 400mila arrivi. Non era mai successo, neanche in fase prepandemica” spiega la direttrice dell’azienda turistica locale Daniela Salvestrin. La presenza media è superiore alle due notti: “Purtroppo, il tempo di permanenza medio è leggermente sceso a causa delle stagioni invernali poco nevose”. Nella città di Cuneo l’Atl segnala come interessante soprattutto il dato sulla crescita delle locazioni turistiche: oltre 60 unità in più nel solo 2023, quando si è passati da 128 a 193 strutture. “Cuneo può essere considerata a questo punto davvero una città turistica” osserva Salvestrin.
Il capoluogo non sfigura nemmeno nel confronto con la capitale delle Langhe: “Cuneo ottiene circa il 62% di arrivi e presenze rispetto ad Alba. Ma riceve tanti turisti quant’è la sua ‘cubatura’ naturale, rispetto ai letti a disposizione”. Chi sceglie Cuneo come meta di soggiorno “è soprattutto una persona che si dedica a visite culturali, ma molti chiedono notizie sugli eventi sportivi, sul Parco Fluviale e sulle valli raggiungibili dal centro”. Per quanto riguarda l’utenza dell’ufficio turistico prevale la fascia over 50, ma questo non significa che la maggioranza dei visitatori sia nello stesso range di età: “Non esiste una possibilità di calcolare i turisti pernottanti per fasce di età, ma sappiamo che la distribuzione è omogenea”.
In questo 2024, l’anno di Cuneo capitale delle città alpine, l’Atl sta contrattualizzando influencer che lavorano soprattutto su Instagram e che verranno a realizzare contenuti per far emergere il legame della città con le valli: “Alcuni saranno già pronti per il Festival della Montagna, altri successivamente. Siamo consapevoli che avere tante visualizzazioni sui social non significa avere altrettante visite, ma sono strumenti da cui non possiamo prescindere: non esserci sarebbe un autogol e se vogliamo esserci dobbiamo avere contenuti di alta qualità”. Il resto del lavoro di “promozione” si può fare, beninteso, anche col passaparola: “Dobbiamo essere noi per primi a pubblicizzare il territorio: non dire più ‘vengo da una città vicino a Torino’, ma dire orgogliosamente ‘vengo da Cuneo’”.
Andrea Cascioli
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