Appello alla sindaca di Cuneo: “Sulla Torre Civica i colori della pace”
Il comitato Vivere la Costituzione interviene dopo la scelta dell’amministrazione di illuminare il monumento con la bandiera israeliana“Noi, componenti della società civile di Cuneo, La invitiamo a favorire in ogni modo il dialogo e l’unità della comunità cuneese e ci rendiamo sin da ora disponibili a sostenere ogni iniziativa che vada nella direzione della Pace e del rispetto del diritto internazionale in nome e in difesa delle popolazioni civili israeliane e palestinesi”: così il comitato Vivere la Costituzione nell’appello lanciato alla sindaca di Cuneo Patrizia Manassero.
Dopo la scelta dell’amministrazione cittadina di proiettare l’immagine della bandiera israeliana sulla Torre Civica, le associazioni intervengono per chiedere di illuminare il monumento con i colori arcobaleno della pace: “Sono gli unici colori che possono unire e aiutare a superare le divisioni, i nazionalismi, gli integralismi e i radicalismi che hanno infiammato e continuano a infiammare il mondo. La guerra è devastante, disumana e uccide i più deboli. Cuneo si faccia testimone di pace”.
I promotori dell’iniziativa condannano quello che viene definito “l’ignobile e brutale atto di aggressione di Hamas contro la popolazione civile Israeliana, contro anziani, bambini, donne, in spregio di ogni elementare senso di umanità e di civiltà, alla quale si è aggiunta la barbara pratica della presa di ostaggi. Siamo di fronte alla violazione di tutti i trattati e le convenzioni internazionali, volti a salvaguardare le popolazioni civili dalle guerre e da ogni forma di occupazione”. Non vi è giustificazione alcuna per l’operato di Hamas, aggiunge il comitato, “neppure la disperazione e l’esasperazione del popolo Palestinese, vittima da decenni dell’occupazione, della restrizione delle libertà, della demolizione delle case, dell’espropriazione dei terreni e delle continue provocazioni delle frange radicali della destra israeliana e dei coloni può trovare una risposta nell’azione terroristica e militare. La nostra condanna contro ogni forma di violenza, di aggressione e di rappresaglia contro la popolazione civile, sia Palestinese, sia Israeliana è assoluta. Hamas deve immediatamente rilasciare gli ostaggi e cessare le ostilità per il bene del popolo palestinese. Israele non deve reagire con la sua potenza militare contro la popolazione della Striscia di Gaza o usare metodi di rappresaglia come togliere cibo, luce, acqua ad una popolazione anch’essa ostaggio della violenza scatenata da Hamas, senza vie di fuga ed impossibilitata a proteggere le famiglie, i bambini e gli anziani”.
“Il 7 ottobre - continua la nota - segna una radicale svolta militare, di guerra, che porterà nuove vittime e nuovo odio senza risolvere le cause che, da quasi un secolo, travolgono la popolazione e la terra di Palestina e d’Israele. È evidente per di più il rischio imponderabile del conflitto che potrebbe travolgere il Medio Oriente. Solo con il rifiuto della guerra e della violenza possiamo tutti impegnarci per costruire giustizia, rispetto per i diritti di autodeterminazione delle due popolazioni, riparazione, convivenza, pace giusta e duratura. Ci appelliamo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite affinché assuma la propria responsabilità di organo garante del diritto internazionale chiedendo alle parti l’immediato cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri, il rispetto del diritto umanitario per evitare ulteriore spargimento di sangue, con l’impegno di convocare, con urgenza, una Conferenza di pace che risolva, finalmente, la questione Palestinese applicando la formula dei “due Stati per i due Popoli”, condizione che porrebbe fine all’occupazione Israeliana e alla resistenza armata Palestinese, ristabilendo così le condizioni per la costruzione di società pacifiche e democratiche”.
Redazione
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