Asti-Cuneo, Borgna: 'Se sarà un’altra farsa passeremo a nuove mobilitazioni'
Mercoledì 31 luglio il Comitato interministeriale per la programmazione economica deciderà se autorizzare o meno la ripresa dei lavoriLa settimana che sta iniziando sarà decisiva per i destini dell’autostrada Cuneo-Asti. Mercoledì 31 luglio il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) deciderà se autorizzare o meno la ripresa dei lavori. Intanto il ministero dei Trasporti e la stessa società autostradale stanno dialogando per apportare le modifiche al piano finanziario secondo le richieste arrivate dall’Autorità di regolazione dei trasporti (Art).
Come si ricorderà mancano nove chilometri per concludere l’infrastruttura che è considerata strategica per l’economia provinciale. Senza il completamento dell’autostrada Cuneo-Asti il sistema economico cuneese perde 100 milioni di euro l’anno, oltre ai costi in termini di sicurezza e di ambiente difficilmente quantificabili. Si tratta di un danno economico che penalizza fortemente le aziende cuneesi e piemontesi, in particolare quelle di due province molto produttive come Asti e Cuneo, ponendole in condizioni di debolezza rispetto a quelle di altri Paesi.
“Speriamo che sia la settimana buona – ha detto il presidente della Provincia, Federico Borgna – e se mercoledì prossimo arriverà l’ok alla riapertura dei cantieri, festeggeremo. Se invece si rivelerà un’altra farsa, allora penseremo a nuove mobilitazioni che coinvolgano tutto il territorio”.
Dall’inizio dell’anno tutta la Granda, rappresentata da istituzioni pubbliche, categorie produttive, sindacati e rappresentanti della società civile, ha organizzato manifestazioni pubbliche in varie località ed in particolare a Roreto di Cherasco il 27 febbraio scorso, oltre ad un presidio stabile davanti alla Prefettura di Cuneo per sensibilizzare il Governo sulla necessità urgente di concludere l’opera.
c.s.
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