''Asti-Cuneo, dopo anni di amare esperienze una firma non ci assicura''
Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni dell'ex consigliere provinciale Paolo Chiarenza sullo sblocco dei cantieri per il completamento dell'autostradaRiceviamo e pubblichiamo la lettera firmata dall'ex consigliere provinciale Paolo Chiarenza.
Egregio Direttore,
dopo decenni di battaglie vinte in passato da autorevoli uomini politici cuneesi e piemontesi della D.C., del M.S.I., del Pds, di F.I., di A.N. e della Lega, che hanno condotto quasi a conclusione la realizzazione dell’autostrada Asti-Cuneo, l’opera rimasta incompiuta da otto anni avrebe finalmente conseguito la vittoria finale per il suo completamento, grazie all’impegno del M5S, di Toninelli, della Dadone e di Conte, da una parte, della Lega con i senatori Salvini e Bergesio dall’altra, nonché del governatore del Piemonte Cirio.
Un antico detto dice che la vittoria ha molti padri. Ci va bene. Ma se questi padri si rivelassero poi un po’ millantatori e magari impotenti? Il sospetto dalla necessità di dovere concludere le ultime progettazioni definitive ed esecutive e di dover affrontare le conseguenti incombenze tecniche, burocratiche e politiche. Ma soprattutto le riserve nascono da una constatazione evidente che non può sfuggire agli addetti ai lavori. Presidente della Società Asti-Cuneo è il prof. Giovani Quaglia, uomo che vanta un curriculum eccezionale. Quando Quaglia era presidente della Provincia di Cuneo – epoca in cui l’autostrada ebbe forte attuazione – era sempre coinvolto da protagonista dagli esponenti politici nazionali e governativi per seguire la realizzazione dell’infrastruttura. In questi anni di stallo dei lavori, invece, questo personaggio di primo piano, che oltre ad essere presidente della Società autostrada Cuneo-Asti, è presidente dell’Autostrada Torino-Savona, nonché presidente della Fondazione CRT, e che ha esercitato nel corso degli anni numerosi incarichi manageriali di prestigio, stranamente non ci risulta essere mai stato chiamato per fare conoscere i problemi di fondo dell’opera da completare, per affrontarli compiutamente, per ascoltare da competente i suoi proponimenti, le sue indicazioni. Ecco perché una firma ministeriale tanto sbandierata, dopo anni di amare esperienze in merito, non ci assicura e ci fa riflettere con realismo. Meditate gente, e sappiatevi regolare. Grazie dell’attenzione.
Paolo Chiarenza, ex consigliere provinciale di Cuneo
Redazione
CUNEO Asti-Cuneo