Aumentano i biglietti dei treni, ma il servizio rimane lo stesso (o peggiora)
Secondo il resoconto di Claudio Menegon (Gruppo Pendolari Cn-To), sulla tratta Cuneo-Torino a giugno ci sono stati più di mille minuti di ritardo, a cui si sommano cancellazioni, vagoni vecchi e non efficientiPrendere il treno dal primo luglio costa ancora di più. Ma l’aumento dei biglietti non è una novità, sono anni che i prezzi crescono, a fronte di un servizio che non diventa più efficiente. Ritardi, cancellazioni, corse non più riattivate dopo il Covid, carrozze vecchie e con temperatura non regolata in modo corretto o con prese corrente non funzionanti sono alcuni degli aspetti con cui convive chi prende il treno tutti i giorni. “Gli aumenti potevano essere compresi a fronte di un miglioramento, cosa che però non è successa”, commenta Claudio Menegon, referente del gruppo pendolari Cuneo-Torino. La situazione ormai è nota. “Tutti sanno che sulla nostra tratta ci sono delle criticità, come il mancato raddoppio della Cuneo-Fossano o la presenza delle vetture più vecchie in regione, e sanno anche che tante persone prendono il treno nonostante queste condizioni. Quello che manca al momento è l’intervento per cambiare la situazione”. Inoltre, nei prossimi mesi la linea sarà nuovamente interessata da lavori. “Tra interruzioni e aumenti la gente è un po’ esausta”, continua Menegon.
La decisione di aumentare il prezzo non va d’accordo con la necessità di introdurre politiche a favore dell’ambiente perché, a livello economico, il costo del viaggio in auto e quello in treno si avvicinano sempre di più. “Servirebbero incentivi per i ragazzi, per chi viaggia per lavoro. In molti Paesi ci sono abbonamenti vantaggiosi per favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici, qua invece sembra che facciano il contrario. Sì, ci sono pacchetti Trenitalia, ma non sono per i pendolari”. Uno dei problemi più ricorrenti riguarda cancellazioni e ritardi. Claudio Menegon lo conosce bene perché tutti i mesi monitora la situazione e riporta un resoconto sul gruppo Facebook Gruppo-Pendolari CN-TO - membro Co.M.I.S. A giugno ha monitorato le fasce dalle 5 alle 10 e dalle 14 alle 20 dal lunedì al venerdì e, come spiega lui stesso sul gruppo, “per i treni che partono/arrivano da/a Cuneo i ritardi vengono rilevati a Fossano mentre per gli SFM7 i ritardi sono presi da Torino Rebaudengo/Stura a Fossano e viceversa, per i treni da Fossano a Limone e viceversa i ritardi sono presi alla stazione di Cuneo in direzione Limone, viceversa a Fossano”. Sulla tratta Cuneo-Torino il mese scorso ci sono stati 1.134 minuti di ritardo, una cancellazione e tre limitazioni di percorso. Dal 15 febbraio a fine giugno si contano 4.808 minuti di ritardo, sette cancellazioni e 19 limitazioni. Prendendo in considerazione, invece, Torino-Cuneo, si arriva a 1.040 minuti, una cancellazione e quattro limitazioni di percorso e 4.935 minuti, sei cancellazioni e 28 limitazioni se si prende in considerazione il periodo dal 15 febbraio.
Eppure, l’aumento del prezzo di abbonamenti e corse singole è stato consistente. “Ho fatto il calcolo sul mio annuale. Nel 2021 costava 1.116 euro, ora ne costerà 1.387”. E non è detto che non ci saranno altri incrementi in futuro perché, come spiega Menegon, “la legge regionale valuta anno per anno l’aumento dei biglietti per rifinanziare ciò che serve”. Ci sono regioni però, come la Liguria, che hanno deciso di non applicare l’aumento, segno che – se volesse – la politica potrebbe intervenire. “Ci sono state tante promesse da vari rappresentanti anche della maggioranza. Vediamo se faranno qualcosa in proposito”.
Micol Maccario
CUNEO Treni