Axactor e sindacati al tavolo: a rischio cento posti di lavoro a Cuneo
Le parti hanno accolto la richiesta della sindaca di riprendere il dialogo. Nuove prospettive per 37 dipendenti licenziatisi dopo la scelta dell’azienda di trasferirsiNella mattina di mercoledì 9 ottobre, presso la sala Giunta del Palazzo comunale, si è svolto un incontro tra i responsabili della Axactor Italy S.p.A. e i responsabili delle associazioni sindacali Fisascat Cisl Cuneo e Uiltucs di Cuneo. All’incontro ha partecipato anche una rappresentante del personale dipendente Axactor.
Il tema della ricollocazione della sede operativa dell’azienda di Cuneo nelle sedi di Milano, Grosseto e Milazzo, era stato oggetto di un confronto in Consiglio comunale nella seduta di luglio, avendo questa decisione messo di fronte a scelte difficili circa 100 persone e le relative famiglie. La sindaca Manassero, dopo aver incontrato separatamente i rappresentanti dei sindacati e i vertici dell’azienda nelle scorse settimane, ha convocato un incontro congiunto. Il dialogo tra le parti si era bloccato a luglio.
Secondo quanto riferito all’incontro, per 37 lavoratori, che si sono licenziati dopo l’annuncio del trasferimento dell’azienda il 1 luglio scorso, si sono già aperte nuove prospettive lavorative sul territorio. Circa venti hanno accettato la proposta di trasferimento. Resta un numero consistente di lavoratori che deve trovare una nuova prospettiva di lavoro entro il 31 dicembre 2024.
Azienda e sindacati hanno accolto la richiesta della sindaca e si sono impegnati a ritrovarsi a breve per condividere un programma e collaborare nella ricerca di soluzioni alle situazioni dei lavoratori e delle lavoratrici che comprensibilmente non possono accettare la prospettiva di un trasferimento.
Così commenta la sindaca Manassero: “Al tavolo ho chiesto che azienda e sindacati lavorino insieme e usino tutti gli spazi e le strade possibili per accompagnare le singole situazioni che ancora devono trovare un nuovo futuro. I lavoratori e le lavoratrici, che tanto hanno dato all’azienda, meritano di poter trovare nuove strade occupazionali, senza ricadute negative per il benessere personale e familiare”.
c.s.
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