Baladin ed ex caserma Cantore, l’affaire Tettoia Vinaj si allarga?
Beppe Lauria (Indipendenza!) torna a chiedere il pignoramento. Dagli Indipendenti un’interrogazione sulla gestione dell’ex infermeria: “Se ne parli in commissione”Non c’è solo la domanda posta dal forzista Franco Civallero - quando il Comune rientrerà in possesso dell’immobile? - tra i quesiti con cui le opposizioni cuneesi tornano ad incalzare la maggioranza sul tema spinosissimo di Tettoia Vinaj.
Da Beppe Lauria (Indipendenza!) arriva un’interpellanza nella quale mette al centro la questione dei rapporti tra Tettoia Vinaj srl, la società inadempiente nei confronti del Comune, e l’affittuario Open Baladin. Il birrificio di Piozzo non è coinvolto nella causa civile tra il municipio e il gestore del fabbricato, tuttavia ha in qualche modo “preso posizione” dopo la sentenza, sostenendo di non poter accantonare gli affitti dovuti alla società Tettoia Vinaj. Eppure, sottolinea Lauria, quest’ultima “non è più titolare di concessione”, stante il fatto che lo stesso legale della srl ha chiesto di concordare le modalità per la restituzione delle chiavi.
Si può pensare a un pignoramento “conto terzi” verso il Baladin, domanda il consigliere, a fronte di questa indisponibilità? E quali iniziative sono state invece poste in essere verso la Tettoia Vinaj srl, a garanzia del credito vantato? Al 31 dicembre 2022, la società dichiarava in bilancio crediti per 326.100 euro e disponibilità liquide per 27.506 euro, oltre a un capitale netto di 76.933 euro. Molto meno, beninteso, dei 938mila euro dovuti per il mancato pagamento di canoni e oneri.
Ad accendere il riflettore su quello che viene ormai considerato l’altro lato della vicenda, ovvero l’ex infermeria della caserma Cantore, ci pensano invece gli Indipendenti. A inizio mese il gruppo ha depositato un’interrogazione urgente nella quale si sollecita la convocazione di una commissione consiliare sulla gestione finanziaria del fabbricato (già richiesta in precedenza). L’immobile nel quale hanno sede, tra l’altro, l’Atl e la cooperativa Ping è gestito dalla Exin Cantore srl, società riconducibile al geometra Dario Dalmasso e cioè all’amministratore unico della Tettoia Vinaj srl. Il paradosso è quindi che chi incassa gli affitti della ex Cantore non paga i canoni della Tettoia Vinaj.
Oltre a questo, si torna a chiedere conto di quanto già più volte domandato: perché siano passati sette anni prima dell’avvio dell’azione legale “a fronte di un credito ingente”, perché non fosse stata richiesta la consegna della fidejussione poi risultata inesistente, perché - oltretutto - l’attività di somministrazione di bevande e alimenti sia stata avviata nonostante mancasse una condizione, ovvero il pagamento degli oltre 300mila euro di monetizzazione dei parcheggi. Domande che, insieme ai dubbi sulla strategia processuale adottata dal Comune e a alla mancata presa di possesso dei locali (almeno per ora), continuano ad addensarsi come nuvoloni tra piazza Foro Boario e via Roma.
Andrea Cascioli
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