Basse Sant’Anna, il quartiere “giardino” di Cuneo dove volano ancora le lucciole
Nato come area artigiana, oggi è una zona residenziale di pregio in rapida espansione, immersa nel Parco Fluviale e vicina alla città: “Ma servono più servizi”Pubblicato in origine sul numero del 14 luglio del settimanale Cuneodice - ogni giovedì in edicola:
L’appuntamento con lo spazio dedicato ai quartieri e alle frazioni di Cuneo ci porta, questa settimana, a scoprire la zona vicina al parco Fluviale, sul lato Stura: le Basse di Sant’Anna. Nato come quartiere artigiano, con un’identità ben definita, è oggi una zona residenziale di pregio in rapida espansione e che da anni viene scelta dalle persone che cercano la natura.
Immersa nella campagna del parco Fluviale, ma a poche centinaia di metri dal salotto cittadino di piazza Galimberti, è un polmone verde dove viene prodotto il nettare degli dei a chilometro zero, il miele delle Basse Sant’Anna. “Un’area storicamente sede di molte imprese artigiane famose nel Cuneese, ma che negli ultimi anni sono state trasformate in condomini residenziali di design - spiega Valter Rossi, classe ‘59, presidente del Comitato di Quartiere -. Ma ci sono anche altre due cascine oggetto di un importante progetto di ristrutturazione, che porterà molti nuovi residenti in zona”.
Attualmente si contano circa 350 abitanti, ma sicuramente questo dato andrà a crescere data l’attrattività del posto per molti cuneesi. Giorgio Spinelli, ad esempio, 32enne, di professione odontotecnico, si è trasferito da appena due anni in una casa indipendente con giardino. “Sono di Cuneo e ho sempre amato questa zona della città - spiega Spinelli, intercettato mentre porta a spasso Meia, il suo pastore dei Pirenei -. Cercavo una casa con il giardino ma non volevo spostarmi troppo dal centro cittadino, dove lavoro. Sono felice di aver trovato casa in questo quartiere, dove la natura è la vera protagonista con il parco Fluviale, la pista ciclabile e tante realtà sportive e aggregative”. “Certo, non è tutto perfetto - aggiunge -: ci sono problemi di viabilità e di parcheggio, soprattutto il martedì, quando c’è il mercato cittadino, ma sono sicuro che con il tempo verranno risolti”. Sulla stessa linea anche Vincenzo Amicone, pensionato di un’azienda chimica e residente nel complesso della storica Filanda “Cassin Lattes”, antico filatoio di seta, splendido esempio di architettura industriale di fine ‘800 e ristrutturata al termine degli anni ‘90. “Con il Comitato abbiamo raggiunto molte conquiste - dice Amicone -: dall’illuminazione della scaletta di risalita, al tanto atteso servizio di pulizia delle strade, che dovrebbe iniziare quest’anno. Ma abbiamo bisogno sicuramente di maggiori servizi, dalla pulizia delle aree verdi al controllo del traffico e delle persone che in alcuni periodi dell’anno frequentano la zona del ponte Vassallo”. Un’infrastruttura, quest’ultima, che permette a pedoni e ciclisti di attraversare la Stura e arrivare ad una grande area giochi sull’altro lato.
Il parco è stato teatro di episodi spiacevoli da parte di alcune persone che bivaccavano nella zona, come ricorda il presidente Rossi: “Solo da pochi mesi abbiamo finalmente ottenuto l’illuminazione con lampioni a led, che rende più sicura la passeggiata e più agevole il servizio di pulizia strade mensile. A tale proposito, ricordo che solo a fine marzo sono stati posizionati i cartelli secondo i quali sarebbe programmata ogni quarto lunedì del mese ma, ad oggi, non si è ancora vista una spazzatrice nella nostra strada”. In merito alla nuova amministrazione comunale che sta per insediarsi, Rossi ricorda altre richieste che i residenti chiedono da anni alle istituzioni: “Vorremmo anche noi un servizio di manutenzione aree verdi. Valorizzare l’accesso al Parco fluviale lato Stura, come avviene per il lato Gesso. E poi, sicuramente, un reale controllo delle auto parcheggiate fuori dalle strisce bianche e qualche passaggio delle forze dell’ordine, che scoraggi altri episodi di vandalismo come quelli avvenuti poco meno di un anno fa”. Il presidente del Comitato fa riferimento agli atti di teppismo dello scorso ottobre, con il taglio delle gomme di automobili e furgoni parcheggiate lungo via Basse Sant’Anna. La mattina dopo i residenti hanno trovato i mezzi con dei volantini che rivendicavano l’atto come protesta contro la campagna vaccinale in corso.
“Episodi fortunatamente rari - dice ancora Rossi -, ma potremmo evitarli con alcune telecamere sulla strada di accesso, che potrebbero essere uno strumento preventivo”. Via Basse Sant’Anna è una strada senza uscita che termina proprio al ponte Vassallo e incrocia la pista ciclabile che circonda tutto l’altipiano con un percorso di 28 chilometri. Un angolo di natura incontaminato e protetto che ogni anno, il 24 giugno, ospita il falò di San Giovanni, organizzato in collaborazione con il Comitato del Centro storico. Un evento che attira sempre più persone. “Vivere alle Basse di Sant’Anna è splendido, è un sogno - afferma Arianna Visca, giovane imprenditrice che, sempre sul fronte dell’aspetto naturalistico dell’area, ci confida che in questo quartiere siano tornate le lucciole -. Quegli insetti protagonisti anche della poesia di Leopardi, ormai introvabili, ma che con la loro magica danza illuminano i boschi tra giugno e luglio. Da noi sono tornate ad illuminare le serate estive del parco Fluviale. Siamo a poche centinaia di metri dal salotto cittadino, ma siamo immersi nel verde”. Sul fronte dei servizi, Visca conclude proponendo di portare una tappa dello scuolabus nel quartiere.
Chiara Carlini
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