Bassetti contestato a Cuneo, striscioni e cori alla presentazione del libro
Alcune decine di manifestanti con il consigliere Lauria: “Una virus-star che nega la natura della scienza”. In sala tutto esaurito per “Pinocchi in camice”Dentro, la presentazione del libro “Pinocchi in camice” con Matteo Bassetti: tutto esaurito - da oltre una settimana - per l’evento organizzato da Fondazione Ospedale Cuneo e scrittorincittà nella sede di Confindustria. Fuori, la contestazione di alcune decine di manifestanti contro uno dei volti più noti nel periodo del Covid.
Direttore della clinica di malattie infettive al San Martino di Genova, docente universitario, divulgatore. Una spiccata attrazione per i palcoscenici televisivi, simpatie - mai nascoste - per il centrodestra che adesso, con l’arrivo di Bucci in Regione Liguria, lo ha voluto a capo del neonato consiglio superiore di sanità regionale (un “assessorato bis”, maligna qualcuno).
Ai tempi delle zone rosse, gialle e verdi, dei dpcm e delle varianti era diventato l’idolo degli “aperturisti”, scontrandosi con colleghi “rigoristi” come Massimo Galli e contestando il coprifuoco. Poi è finito nel mirino dei no vax, definiti “cretini e beoti” durante un collegamento con la trasmissione “L’aria che tira” su La7. Prendendo spunto da quell’episodio, i contestatori cuneesi hanno inalberato uno striscione con la scritta “Caro Matteo, stiamo tutti bene. Con affetto, i tuoi ‘beoti’”.
C’era Beppe Lauria, consigliere comunale di Indipendenza! e animatore di tutte le proteste contro il green pass in provincia: “Abbiamo atteso l’arrivo del ‘fenomeno’, fatto entrare dalla porta servizio, per rassicurarlo sul nostro stato di salute e per ricordare che la costituzione garantisce il diritto alla scelta” spiega. Un dissenso rappresentato “in maniera pacifica e senza tensioni”.
I manifestanti si sono radunati in corso Dante, a poche decine di metri dall’ex Mater Amabilis, dove si attendeva Bassetti. Tra fischi e grida (“pagliaccio”, “pinocchio”), c’è stato anche chi ha preso la parola per dire “i tamponi erano farlocchi, la pandemia non è mai esistita, i vaccini non erano vaccini”.
“Lunedì - aggiunge Lauria, riferendosi a un’interrogazione presentata per la prossima seduta del Consiglio comunale - avrò modo di chieder conto all’assessore del suo comportamento sempre più divisivo e poco ‘culturale’. Ieri i poliamori e la ‘zoccola felice’, ora la virus-star che con il suo dogmatismo nega la natura stessa della scienza, la quale è per definizione antidogmatica”.
Redazione

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