Blengino (Radicali): “Putin come Hitler. Il pacifismo è un approccio sbagliato”
Dal congresso nazionale del partito, il cuneese critica le manifestazioni tenutesi in queste ore: “Fondamentale intervenire a tutela dei diritti umani”Si concluderà domani (domenica 27 febbraio) a Roma il XX Congresso di Radicali Italiani, a cui partecipa anche una delegazione dell’associazione Radicali Cuneo “Gianfranco Donadei”. Centrale la questione Ucraina sulla quale si sono soffermati diversi interventi, tra i quali quello del sottosegretario al Ministero degli esteri Benedetto Della Vedova.
Anche Filippo Blengino, segretario dell’associazione, è intervenuto nella mattinata di oggi sulla questione, definendo Putin “un despota al pari di Hitler” e criticando le manifestazioni per la pace che si sono tenute anche a Cuneo in queste ultime ore.
“Spesso ci raccontiamo dell’importanza del ricordare la storia per non ricommettere i gravi errori del passato” ha dichiarato a margine del suo intervento Blengino: “Non possiamo allora dimenticare l’errore che le forze democratiche europee fecero con Hitler nel 1938 con la Convenzione di Monaco, con cui si sacrificarono persone e territori in nome della pace. Il pacifismo è la forma sbagliata per approcciarsi alla questione, a differenza del filone di pensiero della nonviolenza, che considera fondamentale intervenire a tutela dei diritti umani e democratici degli esseri umani. Dal 1999 i Radicali denunciano, in solitaria, la dittatura di Mosca e hanno chiesto a gran voce ai governi italiani che si sono succeduti di investire in fonti energetiche che non siano prevalenti di un unico Paese. La Russia, con il gas, ha minacciato fin troppo a lungo le democrazie occidentali”.
“Oggi, siamo pronti a pagare qualche conseguenza economica in nome dei diritti umani, del diritto internazionale, della democrazia e della lotta al despota Putin, per il quale Radicali Italiani chiederà l’incriminazione dinnanzi al Tribunale internazionale per crimini di guerra. I pacifisti esistevano con Hitler, esistevano sui Balcani ed esistono oggi. I danni dell’immobilismo da parte degli Stati europei saranno gravissimi. Togliamo dunque l’ossigeno a Putin, isoliamolo economicamente, parteggiamo, chiediamo sanzioni nell’ambito Swift, ma non facciamo l’errore, in nome del pacifismo, di porre la potenza nucleare Russia alla pari dell’Ucraina, che sta subendo un violentissimo e inaccettabile attacco militare. Non sacrifichiamo Paesi, non giriamoci dall’altra parte. Libertà per l’Ucraina, democrazia per la Russia!” ha concluso l’attivista radicale.
c.s.
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