Borgo, Fantino ancora all'attacco di Beretta: "Da anni la città non si presentava così mal seguita"
L'ex assessore ha presentato quattro interrogazioni per denunciare altrettante situazioni di "abbandono e degrado": "La situazione non è gratificante per l’immagine della città"Quattro interrogazioni per segnalare al sindaco di Borgo San Dalmazzo Gian Paolo Beretta “situazioni che meritano un intervento urgente di sistemazione e di pulizia”. Le ha presentate stamattina, lunedì 7 giugno, il consigliere comunale borgarino Mauro Fantino: “Moltissimi cittadini - scrive l’ex assessore - in questi giorni si sono rivolti a me per segnalare tutta una serie di situazioni di degrado e di abbandono in cui sono lasciati alcuni dei luoghi più significativi della città. Erano anni che Borgo non si presentava così mal seguita, con situazioni di degrado che dovrebbero sempre essere rimosse, ma soprattutto nell’estate e con l’arrivo o il passaggio in città di numerosi turisti diretti verso le vicine valli alpine e il Parco Alpi Marittime”.
Tra le situazioni segnalate quella della ex caserma “Mario Fiore”, da cinque anni diventata di proprietà comunale e ad oggi inutilizzata. Fantino, chiedendo se siano in programma interventi da parte dell’amministrazione, ne denuncia “il grave stato di abbandono e di degrado”: “La situazione non è gratificante per l’immagine della città”.
Analoghe richieste, nelle altre interrogazioni, si riferiscono all’ex Mulino Gione, edificio di proprietà comunale sito in via Roma, nel centro storico, alla Chiesa di Sant’Anna e al tratto di via Grandis chiuso dal 13 agosto del 2019 dopo il cedimento di alcuni stabili che si affacciano sulla strada: "Addirittura il manto stradale si presenta ricoperto da un consistente manto erboso".
Duri gli attacchi dell’ex assessore nei confronti del primo cittadino: “Capisco che - come più volte ho denunciato – Beretta non sia in grado di sbloccare alcuno degli interventi che erano in programma (dal centro storico alle frazioni, dalla Bertello alla ex Mario Fiore) ma che la città non sia neppure tenuta un po’ in ordine, questo non può più essere accettato”.
a.d.
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