Borgo San Dalmazzo, 'Padre Fantino': oggi i parenti degli ospiti incontrano il presidente della Punto Service
Dopo gli esposti ai Carabinieri da parte di alcune famiglie dei deceduti effettuati tamponi su altre due salme, nei prossimi giorni gli esitiTredici ospiti deceduti nel solo mese di aprile, di cui solo due sottoposti al tampone (entrambi positivi al Coronavirus), altri che presentano sintomi ma che da giorni sono in attesa del test, diversi operatori sanitari contagiati dal Covid-19 o in malattia, quelli rimasti costretti a turni massacranti per assicurare assistenza agli anziani. Un quadro di assoluta emergenza, quello che riguarda la casa di riposo “Padre Fantino” di Borgo San Dalmazzo. Nella mattinata di oggi, mercoledì 22 aprile, una ventina di parenti degli ospiti della struttura hanno incontrato il sindaco Gian Paolo Beretta, che già nei giorni scorsi si era fatto portavoce delle loro preoccupazioni nei confronti della cooperativa vercellese Punto Service, che gestisce la residenza.
Insieme al primo cittadino, il gruppo di famigliari degli ospiti (alcuni deceduti) ha avuto un confronto con il capoarea provvisorio della casa di riposo, Sergio Provera, che ha assicurato che tutti gli ospiti con sintomi sospetti sono stati posti in isolamento, che i tamponi sono stati richiesti all’Asl già da diversi giorni (l'ultima richiesta il 16 aprile) e che la cooperativa ha provveduto ad assumere nuovi operatori da inviare a Borgo San Dalmazzo.
Come detto, tra le 13 persone decedute da inizio aprile nella struttura, solo due sono state accertate finora come positive al Coronavirus tramite l’esecuzione del tampone. Dopo gli esposti presentati ai Carabinieri dai parenti, però, negli ultimi giorni sono stati effettuati i test su altri due deceduti: i risultati arriveranno nei prossimi giorni.
Tra i punti più contestati dalle famiglie degli ospiti, la difficoltà incontrata nell’avere notizie dalla struttura: “Giustamente le visite all’interno della casa di riposo sono state vietate già da settimane, - spiega Erica Galvagno, nipote di uno dei deceduti - ma da allora c’è stata mancanza di trasparenza e di comunicazione. Al telefono dalla residenza continuavano a dirmi che era tutto sotto controllo, poi sono venuta a scoprire che mio nonno era in stanza con un sospetto positivo. A comunicarmi la sua morte è stato un operatore del 118, non un responsabile della casa di riposo. Quando ho chiesto a questo operatore com’era la situazione nella struttura, mi ha risposto ‘E’ un delirio’, è stato disarmante”.
“Oggi il presidente della cooperativa - commenta il sindaco Gian Paolo Beretta - incontrerà personalmente i parenti degli ospiti. La carenza che ho già rimproverato nei giorni scorsi ai responsabili della residenza è la mancanza di comunicazione con l’esterno e l’assenza di una figura professionale all’interno della struttura in grado di fare da punto di riferimento per i parenti e di coordinare il lavoro degli operatori sanitari, i quali in una condizione di estrema difficoltà stanno facendo un lavoro encomiabile”. L’incontro con il presidente della cooperativa vercellese Massimo Secondo si terrà nel salone consiliare borgarino alle ore 16 di oggi, mercoledì 22 aprile. Abbiamo contattato la cooperativa in mattinata: siamo in attesa di una risposta e restiamo a completa disposizione per eventuali repliche.
Andrea Dalmasso
BORGO SAN DALMAZZO coronavirus