Boves, alla minoranza non è piaciuto lo "sfoggio delle armi" durante la commemorazione dell'eccidio del '43
Le perplessità di 'Vivere Boves' sul picchetto d'onore: "Contraddizione rispetto ai discorsi di pace". La replica del sindaco Paoletti: "Argomentazioni fuori luogo, onorato dalla presenza degli Alpini"“Parecchi cittadini, di età diverse, tra cui anche alunni delle scuole, ci hanno fatto notare di aver percepito una contraddizione in riferimento a quanto si voleva celebrare e rappresentare per la nostra comunità e le azioni dei soldati armati”.
A parlare, o meglio a scrivere, è il gruppo di minoranza ‘Vivere Boves’ dell’ex candidato sindaco Gianni Martini. La formazione civica che s’ispira ai valori del centrosinistra ha depositato un’interrogazione che verrà discussa nel prossimo Consiglio comunale, manifestando delle perplessità sul ‘picchetto d’onore’ svoltosi - ad opera del 2° Reggimento Alpini - durante la commemorazione dell’anniversario dell’eccidio nazista del 19 settembre 1943.
Nell’occasione Boves ha stretto gemellaggio con Schondorf Am Ammersee, il paese della Baviera dove è sepolto Joachim Peiper, il comandante delle truppe tedesche che ordinò la strage in cui vennero uccise 25 persone e bruciate 350 abitazioni.
Quel giorno il primo cittadino bovesano Maurizio Paoletti aveva parlato di “pace e riconciliazione”, ma secondo la minoranza “l’intercalare degli ordini militari e lo sfoggio delle armi non parevano essere in linea con le parole pronunciate”. “Auspichiamo che la solennità dei momenti pubblici e delle celebrazioni di anniversari significativi per la nostra storia venga celebrata diversamente” asserisce il gruppo nel documento firmato, oltre a Martini, da Costanza Lerda, Beppe Marro e Valeria Arpino.
L’interrogazione troverà risposta nel prossimo Consiglio comunale, in programma il prossimo 4 novembre, ma il sindaco Paoletti anticipa il suo pensiero: “Mi sembrano argomentazioni fuori luogo, quando saranno loro ad amministrare si comporteranno come meglio credono: personalmente sono onorato che il 2° Reggimento Alpini, al quale abbiamo dato la cittadinanza onoraria il 25 aprile di due anni fa, venga a Boves”. “Il nostro stato ripudia la guerra, ma cosa c’entra? Non per questo dobbiamo mandare in giro i vigili disarmati - conclude il sindaco -. Ricordo che anche la lotta partigiana è avvenuta con le armi”.
Samuele Mattio
BOVES Alpini - Boves - gemellaggio