Caffè, quanto mi costi? Confcommercio Cuneo: "Aumenti al di sotto dell'inflazione"
Lo scorso 12 marzo presso la sede cuneese dell'organizzazione un momento di confronto tra esercenti: "Situazione ormai insostenibile per tutta la filiera"Mercoledì 12 marzo, presso la sede Confcommercio - Imprese per l’Italia di Cuneo, si sono riuniti molti esercenti cuneesi titolari di pubblici esercizi (nello specifico titolari di bar) per valutare l’impatto degli aumenti della materia prima e l’incremento dei costi di gestione delle aziende di settore. Come riportato dai principali media nazionali ed internazionali, il prodotto caffè sta attraversando un periodo molto difficile, caratterizzato da un aumento del prezzo a livelli mai visti negli ultimi anni. Di conseguenza, da molto tempo ormai circolano notizie relative ad un aumento del caffè servito sia al banco che al tavolo. Oltre all’aumento del costo della materia prima, a spingere verso l’alto il prezzo del caffè contribuiscono anche gli aumenti generali cosiddetti “indiretti” a carico delle aziende: costo del trasporto e del carburante, aumenti dei costi per interventi di manutenzione, acquisto dei prodotti per la pulizia, aumenti del costo del personale
(tenuto anche conto del recente rinnovo del contratto collettivo di settore), aumento delle utenze, energia elettrica e gas in particolare.
“Emerge - si legge in un comunicato diffuso dalla Confcommercio di Cuneo - anche una carenza di informazione nei confronti del consumatore finale su queste problematiche. Fino ad oggi l’aumento della materia prima è stata praticamente assorbita dai torrefattori ma la situazione è diventata ormai insostenibile per tutta la filiera. Le Borse internazionali oramai non tengono il passo e il prezzo all’ingrosso è in continua fibrillazione: rotte logistiche a rischio, cambiamento climatico, aumento globale della richiesta e la contestuale riduzione delle scorte espone il mercato ad una grande sfida per il settore”.
“Non possiamo che condividere le generalizzate preoccupazioni del settore”, dichiara Il presidente di Confcommercio Cuneo Roberto Ricchiardi, richiamando quanto già affermato da Lino Stoppani (presidente FIPE), la federazione nazionale dei pubblici esercizi in seno a Confcommercio, che rileva che a fronte di un tasso di inflazione del +16% tra luglio 2021 e luglio 2024, i prezzi nei bar sono cresciuti del 13%. Anche sulla tazzina di espresso - riferisce Confcommercio - gli aumenti sono al di sotto dell’inflazione, continuando a mantenerne il prezzo tra i più bassi d’Europa. Una tazzina di caffè viene servita mediamente al banco ad un prezzo che oscilla tra 1,20 e 1,40 euro ma ci sono casi anche di superamento di questa soglia. “A livello europeo il prezzo al banco raramente è inferiore ai 2 euro ma non è infrequente servirlo a non meno di 3 euro. L’Italia è comunque la patria indiscussa dell’espresso, con consumi pro-capite che superano di gran lunga la media europea, quindi non è pensabile e nemmeno giustificato arrivare a tali soglie”.
Giorgio Chiesa, presidente dell’Associazione provinciale Albergatori ed Esercenti (che rappresenta anche i titolari dei pubblici esercizi) concorda sul fatto che “sussistano oramai le condizioni per poter ipotizzare un aumento generale del caffè somministrato nei bar, tenendo conto ovviamente se si tratta di un caffè servito al tavolo, al banco, in una zona più o meno centrale della città piuttosto che in un locale in una delle nostre vallate alpine. Questo per mantenere sempre alta la qualità del servizio ma soprattutto del prodotto”.
Redazione

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