Cani alla catena, il M5S torna a denunciare: “Troppi nelle campagne di Cuneo”
“Mai ricevute segnalazioni in sette anni” dice l’assessore Olivero, che è però disponibile ad adottare un regolamento più stringente per i proprietari di animali“In sette anni non ho mai ricevuto una sola lamentela o un solo esposto delle guardie zoofile che riguardasse cani tenuti alla catena”: la risposta arriva dall’assessore alla Tutela degli animali del comune di Cuneo, Paola Olivero.
La questione è quella del regolamento di Polizia Municipale in materia di protezione animale, già affrontata in settembre dal Consiglio comunale e riproposta dal Movimento 5 Stelle nell’ultima seduta. La consigliera Silvia Cina ha ricordato come nel 2015 la petizione popolare “Mai più cani alla catena”, promossa da varie associazioni animaliste, avesse raccolto 1500 firme nella sola Cuneo: “Da allora non ne abbiamo più saputo niente”, sostiene l’esponente dell’opposizione.
“È parso a tutti - ha continuato Cina - che l’assessore abbia liquidato la cosa dicendo che a Cuneo il divieto esiste già, ma non è proprio così: l’art. 55 del regolamento di polizia comunale dice che la detenzione di cani alla catena deve essere evitata. Ma ‘qualora si renda necessaria’, occorre sia assicurata la possibilità di movimento e che la catena sia mobile - cioè agganciata con un anello a una fune di scorrimento. Questo purtroppo apre la strada a possibili abusi perché non si sa quando e perché la catena sia ‘necessaria’”. Una proposta di modifica è attuabile, secondo i proponenti dell’interpellanza, adottando il modello di regolamento già sottoscritto da molti comuni insieme all’Anci: la norma in questo caso recita “è vietata la detenzione alla catena se non per comprovata e documentata esigenza”. Una correzione importante, secondo la consigliera pentastellata, perché richiama la possibilità di esigere dal proprietario una perizia veterinaria che attesti la “comprovata e documentata esigenza” di detenere l’animale alla catena.
Il problema principale, allo stato, sarebbe il fatto che le multe per i trasgressori sono piuttosto lievi: “Il proprietario non sensibile può concludere che sia meglio pagare poche decine di euro di sanzione che realizzare una cuccia. Pare - conclude Cina - che questo fenomeno sia molto presente nel tessuto delle campagne: qui circa il 70% dei cani è alla catena, secondo le stime delle guardie zoofile con cui ho parlato”.
L’assessore Olivero aveva in precedenza manifestato le sue perplessità rispetto a una modifica del regolamento di Polizia Municipale, preferendo confidare in un intervento della Regione. L’emendamento proposto in tal senso dal garante degli animali Enrico Moriconi, però, sarebbe stato respinto dai legislatori regionali: “Ho chiesto all’Anci di ricevere il regolamento-tipo e sono in attesa che mi venga inviato. Chiederò inoltre alle guardie zoofile della Lav quanti e quali casi di cani detenuti alla catena in modo non conforme alle norme siano stati segnalati nel comune”.
Andrea Cascioli
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