Carcere di Cuneo, la promessa di Delmastro: “Gli ispettori arriveranno”
Il sottosegretario ha visitato il “Cerialdo” e incontrato vertici e sindacati: “Da cinquant’anni mancano 10mila posti detentivi, gli svuotacarceri non servono”Troppo pochi e troppo giovani: un refrain che vale per gli agenti di molti istituti penitenziari in tutta la penisola, a Cuneo anche più che da altre parti. Lo aveva detto un anno fa il direttore del “Cerialdo” Domenico Minervini: “Su 148 unità, quasi 45 hanno meno di 1,5 anni di servizio. Sono forze fresche, ma totalmente inesperte: la dura realtà operativa non è quella dei corsi”.
Nel frattempo sono arrivate nuove immissioni e arriveranno, assicura il sottosegretario con delega all’amministrazione penitenziaria Andrea Delmastro Delle Vedove, anche quei “quadri” esperti che ancora mancano: “Sulle già programmate assunzioni e nell’ambito dei nuovi corsi per ispettori e sovrintendenti ci è stato chiesto di avere un occhio di riguardo per l’istituto penitenziario di Cuneo. Non sta a me avere un occhio di riguardo ma all’amministrazione, sta a me però fare le assunzioni che verranno distribuite sul territorio secondo criteri di efficienza”. Da parte dei sindacati e dei vertici penitenziari, aggiunge l’esponente del governo, c’è soddisfazione per la presenza di un direttore e un comandante di Polizia Penitenziaria titolari, dopo anni di soluzioni “tampone”: “Il comandante Daniele Cotugno è stato applicato da Messina in termini fissi, finalmente questo carcere ha una catena di comando al vertice”.
Delmastro rivendica le “oltre 10mila assunzioni di Polizia Penitenziaria nei primi due anni e mezzo di governo. Se tutti i sottosegretari avessero seguito lo stesso trend nel passato - ironizza - parleremmo di sovraffollamento della Polizia Penitenziaria, non dei detenuti”. In merito al tema del sovraffollamento, aggiunge, a Cuneo non si segnalano particolari criticità: “Qui non c’è un enorme problema di sovraffollamento, anche perché questo è un istituto che storicamente contiene i 41 bis e che quindi non viene ‘sovraccaricato’”. Il governo intende ora recuperare almeno settemila dei diecimila posti detentivi mancanti, con 255 milioni di investimenti in edilizia penitenziaria: “Già cinquant’anni fa mancavano diecimila posti detentivi, evidentemente tutti gli svuotacarceri fino ad oggi prodotti non hanno sortito alcun effetto” osserva il sottosegretario.
Due le priorità sugli interventi, che riguarderanno tutti gli istituti del Piemonte: “La sicurezza e le caserme”. Sul primo fronte si attendono “strumenti antigetto e sistemi antidroni fissi o mobili, fin quando non saranno tutti fissi: quello fisso è un sistema quasi autopilotato, quello mobile è fatto di ‘fucili’ antidroni”. Nel frattempo ci si è mossi sulle dotazioni: 10.250 scudi antisommossa già acquistati di cui 8.500 in distribuzione, 10.250 caschi antisommossa, 20mila guanti antitaglio operativi e altrettanti in distribuzione, elenca Delmastro.
“Abbiamo saturato le piante organiche dei funzionari giuridico-pedagogici per la prima volta nella storia della Repubblica italiana” aggiunge, con una stoccata ai critici: “Molti prima di me sono andati nei salotti buoni televisivi a parlare di funzione rieducativa della pena, io ho preferito sanare le piante organiche fuori dai salotti. Abbiamo già dato avvio lo scorso anno a un vastissimo programma di psicologi al servizio di uomini e donne della Polizia Penitenziaria. È vero che fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce, ma i sindacati vedono che la foresta sta crescendo”.
Solo un commento in merito all’inchiesta sulle presunte violenze che coinvolge 35 agenti del carcere, compresa la ex comandante della Penitenziaria: “Se la presunzione di non colpevolezza vale per ogni cittadino, per me vale doppiamente”.
Andrea Cascioli
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