''Caro presidente, perchè non si informa la popolazione dell'importanza di un'alimentazione sana?''
Le associazioni ambientaliste cuneesi scrivono a Conte. ''Aria sana, cibo sano, movimento, libero pensiero sono 'vaccini' di cui siamo già dotati''Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte.
Egregio Signor Presidente,
siamo da sempre decisi sostenitori delle misure precauzionali anti Covid19 e scriviamo anche a nome di tutti coloro che, grazie all’istruzione e all’educazione ricevute proprio in questo Paese, hanno imparato ad amarlo e ad apprezzarne i valori aggiunti. Le informazioni portate avanti in questi mesi sia dal Governo da Lei presieduto, sia dagli organi di stampa hanno puntato a presentare l’unica possibile lotta contro il virus nella vaccinazione, che tutti speriamo arrivi quanto prima, ma che comunque richiederà tempi lunghi. Invece, fin da subito si dovrebbero sostenere quei comportamenti individuali che portano al rafforzamento delle difese immunitarie e quindi alla prevenzione del contagio. Ad esempio, si sa che alla base della salute c’è un “nutrimento sano”: l’infiammazione silente si spegne con gli antiossidanti e le vitamine del buon cibo e si accende con il cibo-spazzatura che non dovrebbe trovare spazio non solo sulle nostre tavole, ma anche nei messaggi pubblicitari.
Perché non si informa la popolazione dell’importanza di una alimentazione sana e corretta? Altrettanto importante ai fini della prevenzione, come ci ricordano alcuni studi scientifici emersi nel corso della prima ondata della pandemia, è la qualità dell’aria che si respira, troppo spesso scarsa a causa di inquinamento (es polveri sottili che abbassano le difese immunitarie e contribuiscono a veicolare particelle virali), particolarmente elevato proprio in questo periodo di nuova recrudescenza della pandemia.
Questo anche a causa di pratiche del tutto inutili e dannose quali gli abbruciamenti all’aperto di biomasse vegetali, consentiti con deroghe da parte dei
Comuni alle normative vigenti che vietano tale pratica nel periodo invernale nelle zone più soggette ad inquinamento atmosferico. A questo proposito è bene ricordare che da pochi giorni la Commissione UE ha rimesso in mora il nostro Paese proprio sulla qualità dell’aria. Ma anche la cultura e la bellezza dei paesaggi naturali incontaminati e delle opere d’arte, insomma tutto ciò che eleva lo spirito e ci arricchisce, non dovrebbe essere proibito, ma incentivato con le dovute precauzioni e attenzioni. Quindi, perché chiudere i teatri, i cinema, le mostre, gli incontri culturali, le attività fisiche? Contribuiscono al benessere e, quindi, al
rafforzamento delle difese.
Aria sana, cibo sano, movimento, libero pensiero sono “vaccini” di cui siamo già dotati: con la loro implementazione, forse, il PIL potrà essere rivalutato in BIL, Benessere Interno Lordo. Ne guadagneremo tutti e saremo meno angosciati. Purtroppo nei mesi scorsi non è stata organizzata una buona Medicina del territorio; si è ancora in tempo. Grazie ai medici di base si evita l’intasamento degli ospedali e l’angoscia collettiva.
Le chiediamo infine di smetterla di usare il termine “distanziamento sociale”, quando la parola corretta è “distanziamento fisico”; abbiamo già abbastanza sobillatori di odio; non è il caso di incrementare il concetto che l’altro è diverso (magari perché portatore di virus) e quindi va guardato con sospetto.
Non ignoriamo la sofferenza dei ricoverati in gravi condizioni e il loro numero elevato. Siamo convinti, però, che perseguire il “Bene Comune” attraverso le misure sopraesposte contribuisca a ridurre le infezioni virulente.
Poi vorremmo che si parlasse di SALUTE prima che di SANITA’, quest’ultima orientata da troppi interessi economici. Abbiamo bisogno di fiducia che deriva da evidenze scientifiche, non di dogmi da pensiero populista. Abbiamo bisogno di ricostruire l’organizzazione sanitaria pubblica, la ricerca, la scuola, la cultura vera, la giustizia. Abbiamo bisogno di selezionare il personale accademico, politico e amministrativo per competenza, indipendenza, responsabilità, ma anche
per etica. Il Paese è ricco di teste pensanti spesso emarginate, ignorate, criminalizzate, ridicolizzate; è tempo che vengano utilizzate per il Bene Comune.
Buon lavoro
Domenico Sanino, presidente Pro Natura Cuneo
Bruno Piacenza, presidente Legambiente Cuneo
Mario Frusi, presidente Medici per l’Ambiente Cuneo
Redazione
CUNEO Associazioni ambientaliste