Caso Morisi, l'attacco di Fabiana Dadone: "Mi chiedo se qualcuno citofonerà a casa di Salvini"
L'intervento del Ministro delle Politiche Giovanili sull'inchiesta che ha coinvolto l'ex social media manager della LegaAnche dal mondo della politica cuneese arrivano le prime reazioni al “caso Morisi”, che ha coinvolto l’ex social media manager della Lega, iscritto nel registro degli indagati a Verona per cessione e detenzione di sostanze stupefacenti. Il Ministro per le Politiche Giovanili, la monregalese Fabiana Dadone, ha affidato il suo commento al suo sito internet: “Scagli la prima pietra chi è senza peccato. - ha scritto l’esponente del Movimento 5 Stelle - La fragilità è parte dell’essere umano, il perbenismo e gli insulti da bar sport invece ci impediscono di affrontare i problemi reali di questo paese in tutta la loro complessità. Ho dovuto fare un test del capello per dimostrare la mia terzietà nell’affrontare il tema delle droghe e ribadire un concetto banale: non devo necessariamente vivere in esperienza per poterla comprendere ed accettare. Luca Morisi ha fatto del perbenismo provocazione, dell’aggressione digitale mestiere. Sono queste le cose che lo hanno contraddistinto, le “qualità” che gli hanno dato fortuna, non a caso il suo sistema comunicativo è chiamato “bestia” di Salvini. Il suo problema è l’ambivalenza, come quella di molti personaggi a destra”.
Poi l’attacco diretto al leader della Lega, con il riferimento alla sua celebre “visita” in una palazzina di Bologna: “Mi chiedo se qualcuno citofonerà a casa di Salvini, spero non succeda perché le fragilità umane non devono essere oggetto di propaganda. Insieme possiamo affrontare nel merito ogni questione morale, senza che nessuno si senta superiore ad altri. La VI conferenza nazionale sulle dipendenze che ho fortemente voluto avrà questo approccio: la fragilità umana al centro, senza giudizi o pregiudizi ma con metodo e dati. La superiorità morale è una barzelletta. L’Italia aspetta risposte concrete, non propaganda".
Redazione
CUNEO Luca Morisi