Che sarà di Cascina Vecchia? “Il bene è recuperato, l’addio di Baladin può essere un’opportunità”
Civallero (Forza Italia) propone uno “sconto” al gestore uscente, Lauria (Indipendenza!) si oppone. Sturlese (CBC): “La soluzione è la gestione diretta del Comune”La storia dell’ideogramma cinese che significherebbe sia “crisi” che “opportunità” è una delle più durature bufale tramandate dai corsi di formazione aziendale e dal web. Qualcosa di simile, però, può valere davvero per il futuro di Cascina Vecchia, almeno a detta dell’assessore alla Cultura Cristina Clerico: “Il bene è completamente recuperato e gli strumenti giuridici sono di più di un tempo: tutto questo può diventare anche un’opportunità”.
Si allude, com’è ovvio, alla rinuncia alla concessione dall’Open Baladin. Un fulmine a ciel sereno, caduto in terra due settimane fa e giustificato con i costi che lo stesso gestore dovrà affrontare nell’attuale sede, la Tettoia Vinaj di piazza Foro Boario. “Lo scenario è cambiato” ha spiegato il birrificio: “Sostenere economicamente entrambi i progetti, alla luce delle nuove condizioni imposte dal bando per Tettoia Vinaj, significherebbe esporre l’azienda a un deficit di bilancio certo”.
Va detto che la rinuncia, per adesso, non esiste. Nel senso che il concessionario deve ancora comunicarla per iscritto al Comune: fino ad allora, per il municipio, il contratto resta valido nei termini previsti. Quando la rinuncia verrà formalizzata si tornerà a discuterne in commissione, posto che i consiglieri palesano già ora il loro disaccordo sulla gestione del bene. C’è chi, come Franco Civallero di Forza Italia, spera ancora di scongiurare la rottura: “È possibile - chiede l’azzurro - rivedere il contratto tra il Comune di Cuneo e la società Baladin srl, ribassandolo, in linea con gli sforzi fatti dall’impresa, considerando da parte della società la partecipazione alle spese di conclusione dei lavori (mancano ancora lavori importanti al primo piano) ma defalcandole dagli affitti, considerando che i locali sono di proprietà del Comune e rimangono di proprietà del Comune?”.
Chi si oppone all’eventualità è Beppe Lauria di Indipendenza!: “Tutto questo per arrivare dove? A una riduzione del canone di affitto o a sostenere costi che non sono nostri? Non è possibile, altrimenti creeremmo situazioni incresciose. Se l’azienda non è disposta a proseguire ce ne faremo una ragione e faremo un altro bando”. Lauria menziona anche il “precedente” del chiosco di viale Angeli: “È la seconda volta, i soggetti erano i gestori dello spazio alla Montagnola e lo hanno abbandonato per piazza Foro Boario. Tutti in questo Comune hanno gli stessi problemi loro, forse non vi siete accorti quanti sono gli spazi vuoti di chi ha chiuso”.
“Come per altre gestioni di beni pubblici, l’attuale maggioranza presenta serie difficoltà” attacca Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni), stigmatizzando la tendenza a “dare in gestione e non mantenere un interesse diretto nella gestione di questi beni che hanno ognuno caratteristiche specifiche”. L’attività, sostiene il decano della sinistra civica, “dev’essere gestita in prima persona con le forme che si possono studiare: per l’ex Cavallerizza di Torino è stato fatto un patto di collaborazione che sia pur tra qualche difficoltà sta andando avanti. Il Comune non si può tirare fuori dalla gestione e affidarla a un ristoratore, è un controsenso”.
Da un altro oppositore “duro”, l’indipendente Giancarlo Boselli, arriva una volta tanto un’insperata apertura di credito alla giunta: “Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare: la sindaca ha ben operato per quanto riguarda la gestione del bene rientrato in nostro possesso. Su cosa si deve fare c’è un’ipotesi, ma credo che il problema sia prima quello di chiudere la vicenda attuale”.
Andrea Cascioli

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