Ciaburro sulla graticola per la “tredicesima” ai ministri. Ma Crosetto ferma il bonus casta
Si prevedeva un aumento di stipendio da 7mila euro al mese per parificare le retribuzioni. Mario Giordano non ci sta: “Le pensioni minime aumentano di 1,8 euro”È cuneese la “manina” dietro al contestato emendamento sull’aumento di stipendio per i ministri e sottosegretari non parlamentari. “Son io quel desso” ha risposto Monica Ciaburro, deputata di Fratelli d’Italia e sindaca di Argentera, al Corriere della Sera che l’ha intervistata per chiederle conto del bonus casta: “Sono anni che esiste questa disparità. In realtà pensavo più ai sottosegretari che hanno una penalizzazione ancora più pesante dovendosi spostare a loro spese”.
A lavoro uguale, uguale stipendio, è il principio invocato dalla deputata. Certo, si potrebbe applicare ai tantissimi lavoratori che la deregulation dei contratti di questi funesti ultimi decenni ha penalizzato, facendo figli e figliastri: addetti delle cooperative e dipendenti nella grande distribuzione, gettonisti e medici ospedalieri nei nosocomi, precari e insegnanti di ruolo a scuola, magari anche i pubblicisti “a tempo pieno” e gli assunti ex articolo 1 nei giornali, ci permettiamo egoisticamente di suggerire. L’elenco, volendo, sarebbe sterminato. In questo caso però si è pensato di partire da Montecitorio, e così sia: “Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole” come diceva Virgilio al Sommo Poeta.
A fermare questa sorta di “tredicesima” natalizia, infilata nella finanziaria, ci ha pensato un altro cuneese di Fratelli d’Italia, il ministro della Difesa Guido Crosetto. “Assurdo lasciare anche solo un secondo di più di spazio alle polemiche sull’emendamento” ha scritto su X il gigante di Marene. Salta quindi prima di arrivare in commissione Bilancio la norma sulla parificazione degli stipendi. Restano invece i rimborsi delle spese di trasferta, per ministri e sottosegretari non eletti e non residenti a Roma, “da e per il domicilio o la residenza”. Nel secolo XIX, quando ancora non esisteva la retribuzione parlamentare, era solito approfittarne il deputato socialista torinese Oddino Morgari, che aveva allestito sul treno Torino-Roma una sorta di “ufficio viaggiante” per ricevere le petizioni degli elettori: ma quelli, va detto, erano altri tempi e altre tempre.
A impallinare l’emendamento da destra ci ha pensato Mario Giordano, nell’editoriale della puntata di Fuori dal Coro di mercoledì: “Le pensioni minime sono aumentate di 1,8 euro al mese. Se poi proponi l’aumento a 7.193 euro al mese, per ministri che già guadagnano 10mila euro al mese, poi non ti puoi stupire se la gente si arrabbia. Oltretutto così, con un emendamento nascosto nella manovra, in modo che la gente non se ne accorga”. “Onore al ministro Crosetto che è stato il primo a dire basta, fermiamo tutto” aggiunge il vulcanico conduttore, denunciando una revanche della casta: “Vogliono tornare indietro, come se dieci anni di battaglie sui costi della politica non valessero niente. Dire tutto questo sarà demagogico e populista, ma preferisco essere demagogico e populista che sanguisuga”.
Ciaburro tira innanzi. In una nota odierna la parlamentare ha parlato di un altro emendamento a sua firma, destinato ai piccoli comuni in dissesto finanziario: una situazione vissuta, dopo la precedente amministrazione di Arnaldo Giavelli, anche dalla sua Argentera. A un certo punto si era arrivati a un dissesto da 835mila euro: suddividendolo per gli appena 78 residenti del microcomune della valle Stura si arrivava a 10.700 euro di debito pro capite, superiore anche a quello di Roma. La nuova norma, spiega la sindaca-deputata, “consentirà ai comuni sotto i 1000 abitanti, che hanno deliberato il dissesto finanziario con procedura semplificata a partire da gennaio 2017, di godere di una anticipazione di liquidità negli anni 2025 e 2026 da destinare all’incremento della massa attiva della gestione liquidatori per il pagamento dei debiti”. Fuori il bonus casta, dentro l’emendamento salva comuni: meglio così, penseranno in molti. E non solo ad Argentera.
Andrea Cascioli
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