Cimice asiatica, Confagricoltura: 'Bene gli interventi per affrontarla, ma i tempi siano rapidi'
La sezione di Cuneo dell'associazione commenta positivamente la possibilità di introdurre l’antagonista naturale per contrastare i danni dell’insetto e invita a rafforzare le azioni di ricercaIn provincia di Cuneo, come in tutto il Piemonte, i danni causati dalla cimice asiatica negli ultimi anni hanno contraddistinto, in misura diversa, le campagne di raccolta di frutta e verdura. Non fanno eccezione, purtroppo, anche le ultime effettuate o in corso. Positiva dunque secondo Confagricoltura la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 5 settembre del DPR n. 102 del 5 luglio scorso sulla possibilità di introdurre specie non autoctone. È fondamentale, tuttavia, che il ministero dell’Ambiente approvi in tempi brevi il decreto che deve definire i criteri per l’immissione dell’antagonista naturale ovvero la vespa samurai (Trissolcus japonicus, originaria dell’Asia orientale) che depone le uova direttamente in quelle della cimice.
“Quella della cimice asiatica è un’emergenza assoluta che va affrontata stanziando risorse adeguate da parte del Governo e intervenendo pure sulla normativa europea che vieta gli aiuti di stato per le calamità non da quarantena. I frutticoltori in particolare – osserva il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia – oltre alle penalizzanti dinamiche di mercato si trovano a fare i conti anche con la presenza di questo insetto e necessitano quindi di provvedimenti di urgenza, per indennizzare le perdite dei raccolti e coprire i costi legati alla lotta di difesa”.
Pur non essendoci, al momento, un’unica soluzione idonea per contrastare la cimice, Confagricoltura invita a rafforzare le azioni di ricerca e trasferimento delle conoscenze per combattere questo insetto altamente polifago, caratterizzato da una elevata capacità di diffondersi in relazione al fatto che si riproduce con due generazioni all’anno (con 200-300 uova per generazione) ed ha una lunga durata della vita adulta.
“È ora di ridare prospettive economiche all’intero comparto frutticolo – aggiunge la Giunta nazionale di Confagricoltura che nei giorni scorsi ha fatto il punto su questa calamità naturale -. A sette anni dalla prima rilevazione in Italia della cimice, occorre accelerare la predisposizione di un piano nazionale articolato di contrasto, attivando, come già richiesto, una task force interministeriale che gestisca in maniera rapida ed efficace l’emergenza, alla quale Confagricoltura e già fin d’ora disponibile a fornire il proprio contributo”.
c.s.
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