Cinghiali, Coldiretti Cuneo: "Bene le linee guida operative, ora avanti con il depopolamento"
"La situazione è al collasso a quasi un anno dal primo caso di peste dei cinghiali in Piemonte"Con le linee guida operative per gestire con modalità nuove gli interventi urgenti per il depopolamento dei cinghiali, non devono più esserci scuse: serve partire urgentemente e in maniera snella, senza dipendere dagli ATC e CA che, fino ad ora, hanno di fatto bloccato l’operatività. È quanto dichiara Coldiretti Cuneo in riferimento ad una situazione ormai al collasso, con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole e all’ambiente e concreti rischi per la sicurezza dei cittadini, visti i tanti incidenti, purtroppo anche mortali, causati dai cinghiali.
“Dopo quasi un anno dall’esplosione del primo caso di peste dei cinghiali in Piemonte, i numeri di quella che dovrebbe essere un’azione straordinaria di depopolamento sono troppo bassi: i cinghiali abbattuti superano di poco i 12.000 per cui resta lontano l’obiettivo dei 50.000” dichiara il presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.
“I dati evidenziano come l’attività di controllo delle Province, seppur con numeri ancora insufficienti, stia facendo aumentare i capi abbattuti, ma è necessario investire per incrementare il personale preposto a tale attività. Sempre più deludenti invece i numeri relativi agli abbattimenti rispetto all’attività venatoria, in particolare alla caccia di selezione” afferma il direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.
“È fondamentale - ricorda il presidente Nada - consentire alle nostre imprese di poter svolgere il loro lavoro, ancor più in questo momento in cui va garantita la sovranità alimentare alla luce degli sconvolgimenti causati dalla guerra in Ucraina”.
c.s.
CUNEO Coldiretti