Circa 200 persone alla manifestazione per il Tenda bis (GALLERY)
All’iniziativa di Confcommercio hanno preso parte gli amministratori di valle Vermenagna e val Roja, politici e AnasSi è svolta a Limone Piemonte, di fronte al cantiere per la realizzazione del Tenda bis, la manifestazione “Ci pensiamo noi?”, convocata da Confcommercio Cuneo per protestare contro il possibile rinvio dell’apertura rispetto alla data annunciata di giugno. “Basta parole, vogliamo i fatti” e “Prisco dacci una data” tra le scritte inalberate dai manifestanti, con una nutrita rappresentanza di commercianti della valle.
Circa duecento persone hanno preso parte all’iniziativa, ironicamente muniti di paletta e secchiello, mentre si era appena conclusa la riunione a porte chiuse in municipio con i rappresentanti dell’associazione di categoria, il commissario straordinario nominato da Anas Nicola Prisco, i parlamentari e i Sindaci del territorio, cui ha partecipato in video collegamento anche il presidente della Regione Alberto Cirio.
Presenti tutti i Sindaci della val Vermenagna e della val Roja, le prime cittadine di Borgo San Dalmazzo e Cuneo Roberta Robbione e Patrizia Manassero (quest’ultima insieme all’assessore alla Metromontagna Sara Tomatis), i parlamentari Giorgio Maria Bergesio e Chiara Gribaudo, l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi, il consigliere regionale Paolo Bongioanni, il presidente della Provincia Luca Robaldo, il presidente dell'Uncem Piemonte Roberto Colombero, oltre ai vertici di Confcommercio Cuneo.
“Dietro al successo di questa manifestazione – spiega il presidente dell’Ascom Cuneo, Roberto Ricchiardi – c’è soprattutto la voglia di un territorio intero, ma anche di tutta la nostra categoria, di avere certezze sui tempi, che non devono più essere dilatati. Il loro rispetto è stato sempre disatteso e anche nell’ultimo sopralluogo di alcune settimane fa ci era sembrato di intuire che anche l’ultima data annunciata di fine lavori, quella di giugno 2024, venisse disattesa. Speriamo che le rassicurazioni avute siano rispettate, ma sorveglieremo, confidando che anche le varie forze politiche, all’unisono, vigilino sul rispetto delle tempistiche. Quest’opera non è un ‘di più’, ma è necessaria. Non stiamo sollecitando un abbellimento o una ristrutturazione, ma un risultato che sarà comunque minimo: l’apertura a senso unico alternato di un traforo vitale per imprese, turismo e famiglie intere. Vogliamo una data certa e lo chiediamo anche per il rifacimento del tunnel storico”.
Nelle parole di Giorgio Chiesa, presidente provinciale dell’Associazione Albergatori esercenti operatori turistici della provincia di Cuneo, tutto il malumore, ma anche la speranza, della categoria: “Questa situazione di incertezza cronica sulle sorti del transito viario, fino ad oggi ha portato con sé danni economici incalcolabili, azzerando i flussi nell’immediato e al contempo non dando alcun margine di programmazione futura per definire piani strategici di ripartenza. Ci auguriamo che la manifestazione di oggi così partecipata, forte e creativa tocchi gli animi di chi in politica, come nel settore edile, ci deve garantire l’apertura in sicurezza del Col di Tenda, che oggi assomiglia tanto ad un autolavaggio stante le infiltrazioni d’acqua. Gli esercenti che rappresento non sono solo arrabbiati, sono anche depressi. È grazie al loro impegno se, malgrado le tante disgrazie infrastrutturali che ci affliggono, i risultati del PIL turistico della Granda sono tuttavia onorevoli. Un peccato lottare così tanto quando potremmo operare dignitosamente senza tanto stress se le infrastrutture, che sono l’anima del turismo, fossero quelle che una società si aspetterebbe di avere negli anni Duemila”.
Redazione
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