Cirio agli ambulanti di Cuneo: “Se aprono negozi e centri commerciali possono farlo anche i mercati”
Il governatore in piazza Galimberti a sostegno della protesta: “Le regole devono avere una logica. Al governo chiedo riaperture e cancellazione delle imposte”Come annunciato c’era anche il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio alla manifestazione di Confcommercio e Fiva Cuneo in piazza Galimberti, per chiedere al governo la riapertura immediata delle aree mercatali anche per le categorie oggi escluse.
Al momento, in zona rossa, è ammessa la presenza dei soli venditori di generi alimentari, florovivaistici e agricoli. Una scelta contestata dalla Regione che ha già chiesto al governo di estendere a tutte le categorie merceologiche la possibilità di vendita su area pubblica: “Giovedì avremo un incontro con il presidente del Consiglio Draghi: l’anno scorso riuscimmo ad aprire i mercati perché come Regione avevamo fatto dei protocolli e garantito controlli alle entrate e alle uscite delle aree mercatali. Chiediamo al governo di poter fare la stessa cosa, di far sì che se un negozio in sede fissa vende le calze per bambini lo possa fare anche un ambulante sulla piazza”.
Cirio punta il dito sulle disparità tra le categorie del commercio: “Tanti centri commerciali aprono in giro per il Piemonte e per l’Italia. Le regole devono avere una logica: quando ce l’hanno uno magari le subisce ma le capisce di più”. Un messaggio è rivolto anche a organizzatori e animatori delle fiere. Su questo punto, l’esponente albese di Forza Italia rivendica il fatto che la sua città abbia potuto assicurare lo svolgimento della Fiera del Tartufo anche nell’anno della pandemia: “Anche sulle fiere - assicura - saremo di fianco ai sindaci affinché non dicano no solo perché è difficile organizzare gli eventi fieristici in sicurezza”.
“Sono certo di trovare nel governo qualcuno che ci ascolti” conclude il presidente: “Abbiamo per mesi lavorato con difficoltà, oggi abbiamo la possibilità di chiedere al nuovo governo di far vedere che l’aria è cambiata: il decreto che sta per uscire con un ulteriore scostamento di 30 miliardi dovrà dare le risorse vere. Credo che nel futuro, invece di trovare mille alchimie per dare quattro soldi con difficoltà e mesi di attesa, sarà più facile garantire la cancellazione delle imposte per un anno”.
A parlare dopo il governatore, accolto con un certo calore dagli ambulanti di piazza Galimberti, è il presidente nazionale del sindacato di categoria Fiva Giacomo Errico. Più contestato il suo intervento, in particolare nella stigmatizzazione delle “pagliacciate successe ieri in piazza Montecitorio a Roma” (la protesta promossa da ristoratori e commercianti e culminata in tafferugli con la polizia, ndr): dalla piazza si alzano molte voci al grido di “quando apriamo?” “siamo venuti qui per questo, basta parole”. Errico rassicura: “Non accetteremo più rinvii, non si aspetti il 20 aprile per farci tornare a lavorare”.
Andrea Cascioli
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