Cirio al Santa Croce: “Sanità pubblica al centro degli investimenti della Regione”
Stamattina la visita del governatore, accolto dal direttore generale Tranchida: “Questo è un modello. A mancare sono le strutture intermedie tra casa e ospedale”Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha visitato questa mattina l’ospedale S. Croce di Cuneo, una struttura sanitaria che negli ultimi anni si è trasformata in un punto di riferimento non solo per la provincia, ma per l’intero quadrante piemontese e oltre.
Accolto dal direttore generale Livio Tranchida e dal suo staff, Cirio ha avuto modo di confrontarsi con i professionisti che operano nei reparti strategici per la riduzione dei tempi di attesa e di verificare personalmente l’impiego dei fondi del PNRR per il potenziamento tecnologico e strutturale dell’ospedale.
L’impegno del S. Croce per il recupero delle liste d’attesa
Uno dei temi centrali della visita è stato il piano di riduzione delle liste d’attesa, un’iniziativa avviata già nel luglio 2023 con l’istituzione di un gruppo di lavoro dedicato, in staff alla Direzione Generale. Il primo intervento ha riguardato l’estensione dell’orario di servizio della diagnostica per immagini: dal lunedì al giovedì dalle 8 alle 20, il venerdì fino alle 23 e il sabato fino alle 14. Questo ampliamento ha permesso di effettuare oltre 9.400 prestazioni aggiuntive tra TAC, risonanze magnetiche ed ecografie, in affiancamento alle attività istituzionali.
Parallelamente, è stato potenziato il servizio ambulatoriale con estensioni d’orario per diverse specialità, tra cui Urologia, Pneumologia, Oncologia e Cardiologia, oltre a un incremento di esami strumentali come ecocardiografie ed ecocolordoppler. Questi interventi hanno portato all’erogazione di quasi 14.000 esami in più. Anche l’attività chirurgica ha registrato un importante incremento, con il recupero di circa 1.400 interventi.
PET: prestazioni raddoppiate e liste d’attesa azzerate
Un altro importante traguardo è stato raggiunto grazie alla nuova PET, donata dalla Fondazione Ospedale Cuneo con il contributo di imprese, fondazioni bancarie e cittadini. Questa apparecchiatura ha consentito di azzerare le liste d’attesa e, per il 2025, si prevede un aumento delle prestazioni da 3.000 a 5.000 esami. Inoltre, il S. Croce ha attivato sul CUP regionale 25 nuove disponibilità settimanali per accogliere pazienti provenienti da fuori provincia, consolidando il ruolo dell’ospedale come centro di riferimento interregionale.
Investimenti PNRR: tecnologia e adeguamento strutturale
La visita di Cirio è stata anche un’occasione per fare il punto sugli investimenti legati al PNRR, che hanno già visto l’impiego di 8,5 milioni di euro per l’ammodernamento tecnologico. Questi fondi hanno permesso l’acquisto di 26 nuove apparecchiature, di cui 11 classificate come grandi strumenti diagnostici. Tra queste, figurano un acceleratore lineare, due TAC 128 banchi, due gamma camera integrate con TAC, una gamma camera per scintigrafie e tre apparecchiature per la radiologia digitale. Inoltre, grazie a finanziamenti propri e a un contributo della Fondazione CRC, è stata acquisita una risonanza magnetica 3 Tesla di ultima generazione.
Sul fronte infrastrutturale, 5,6 milioni di euro sono stati destinati ai lavori di adeguamento antisismico dell’ospedale Carle, il cui completamento è previsto entro ottobre 2026, mentre 5,2 milioni sono stati investiti nella digitalizzazione della struttura, con l’implementazione di un sistema integrato di cartella clinica elettronica.
Cirio: “Un modello per la sanità pubblica”
Nel corso della visita, il presidente Cirio ha espresso grande soddisfazione per i risultati ottenuti dall’ospedale cuneese, sottolineando come il S. Croce rappresenti un esempio virtuoso per la sanità pubblica: “La sanità pubblica è al centro degli investimenti regionali e del PNRR. Oggi sono qui per ringraziare il personale e la dirigenza per il riconoscimento di miglior ospedale d’Italia assegnato dall’Agenas. Questo non è solo un traguardo per Cuneo, ma per tutto il Piemonte. Il S. Croce non è più solo un punto di riferimento provinciale, ma un hub interregionale. Qui arrivano pazienti dalla Lombardia e medici da tutta Italia per specializzarsi. Nonostante le difficoltà che la sanità pubblica ha affrontato negli ultimi anni, questo ospedale dimostra che, con una programmazione efficace e un investimento mirato nelle risorse umane e tecnologiche, si possono ottenere risultati concreti”.
Il presidente ha inoltre evidenziato come l’apertura prolungata di ambulatori e sale operatorie abbia portato a un incremento delle prestazioni su tutto il territorio regionale: “In Piemonte, grazie a queste misure, prevediamo di effettuare 50.000 prestazioni in più per ridurre le liste d’attesa e garantire un servizio sanitario di qualità, gratuito e universale”.
Tranchida: “Il valore del lavoro di squadra”
Anche il direttore generale Livio Tranchida ha voluto sottolineare il ruolo chiave del personale sanitario: “Dietro ai numeri e agli investimenti c’è un grande lavoro di squadra. Devo ringraziare tutti i professionisti che ogni giorno si impegnano con dedizione, contribuendo in prima persona a migliorare i servizi offerti. La tecnologia è fondamentale, ma ciò che fa davvero la differenza è la qualità delle persone che operano in questo ospedale. Questo mix di innovazione e professionalità ha permesso al S. Croce di raggiungere performance di eccellenza a livello nazionale”.
Le sfide future: il potenziamento della medicina territoriale
Se da un lato il S. Croce rappresenta un’eccellenza ospedaliera, dall’altro il presidente Cirio ha sottolineato come la vera sfida per il futuro sia il rafforzamento della medicina territoriale: “Abbiamo sempre avuto ospedali di alto livello, ma il vero problema è la rete di assistenza sul territorio. Mancano strutture intermedie tra la casa e l’ospedale, il che porta a un sovraffollamento dei pronto soccorso. Stiamo lavorando per risolvere questa criticità con le case della salute e con accordi con i medici di medicina generale e i pediatri, affinché i cittadini possano ricevere cure tempestive senza dover ricorrere sempre agli ospedali”.
La Regione punta inoltre sulla prevenzione, con nuove campagne di sensibilizzazione per incentivare l’adesione ai programmi di screening e ridurre la pressione sulle strutture sanitarie.
Monica Fissore

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